E’ iniziata una fase cruciale per il Milan. Non soltanto sul terreno di gioco, perché nel mese di settembre è previsto anche il closing dell’operazione che porterà il club rossonero nelle mani di RedBird, la società fondata nel 2014 da Gerry Cardinale e che rileverà la maggioranza della società dal fondo Elliott (affare valutato 1,2 miliardi di euro).
Come riportato da La Repubblica, RedBird verserà 600 milioni di euro per l’affare e altri 600 milioni li otterrà in prestito da Elliott con un vendor loan. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, mentre i Singer un tasso di interesse al 7% sui soldi prestati, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo all’interno del consiglio di amministrazione, con due membri di diritto (come anticipato da Calcio e Finanza).
Il presidente sarà ancora Paolo Scaroni, per il progetto stadio, al vertice del settore sportivo Paolo Maldini e il ds Massara. La firma-avallo sul mercato è di Scaroni, non più dell’AD Ivan Gazidis, che dovrebbe lasciare a novembre, per tornare negli Stati Uniti d’America, o rimanere da consulente. Tra i potenziali successori è accreditato Giorgio Furlani, il portfolio manager di Elliott che ha seguito il club per il fondo e che siede nel CdA.
La formula del cosiddetto vendor loan, attraverso il prestito a RedBird, prevede che Gerry Cardinale tra le risorse messe a disposizione da Elliott e il prestito dei “suoi” investitori, ogni anno abbia circa 60-70 milioni di interessi da rimborsare, altrimenti i Singer potrebbero riprendersi la società.