“Lato tecnologia bisogna lavorare su tre dimensioni: sul pubblico, a livello economico e a livello cultuturale. Per quanto riguarda il pubblico dobbiamo seguire i tifosi attuali e inseguire i giovani perché il oro modo di fruire il calcio è diverso. Va fatto con lo streaming, modalità che oggi è seguita da tutto l’ecosistema dei media e che è una modalità interattiva. Ti consente di avere non solo la tv che trasmette la partita ma puoi pure interagire. Anche gli stadi, che magari oggi hanno difficoltà anche a livello di connessione, possono diventare amplificatore di quanto accade”. Lo ha detto il ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi, durante il dibattito “Gli Stati generali del calcio italiano”, organizzato in occasione del Festival dello Sport di Trento.
“Oggi il pubblico giovane ha una logica multicanale, dobbiamo uscire da stadi e piattaforma streaming per andare dove si trovano i giovani, come tiktok e altri canali. Dobbiamo anche lavorare su una forma di allargamento dei contenuti, il calcio ha talmente tanti attori, dai presidenti ai calciatori, che tutte le storie intorno al calcio possono attirare tifosi e lì bisogna crescere”.
“Interazione c’è, la modalità c’è, collegarla allo stadio è fondamentale, con il virtual stadium che fa crescere la spettacolarizzazione dell’evento, non solo nel pre e post partita. Si parla spesso della generazione cosiddetta highlights, si dice che i giovani non sono collegati per 90’ a vedere la partita, in parte è vero e in parte no. Si collegano per ore a guardare altri che giocano, quindi l’attenzione c’è quando vogliono, non sono passivi ma attivi, dobbiamo lavorare su quella dimensione che secondo me è importante. Sarebbe anche fondamentale ampliare la durata dei diritti, magari facendoli diventare decennali, per favorire e giustificare ulteriori investimenti”, ha concluso.