Si è svolta oggi pomeriggio, nella sede di Via Rosellini, con la partecipazione di tutte le Associate, l’Assemblea della Lega Serie A. Le Società hanno approvato, all’unanimità, le Linee Guida per la commercializzazione centralizzata dei diritti audiovisivi del triennio 2024/2027, primo passo dell’iter che ora prevede l’invio delle stesse alle Autorità.
«E’ un passaggio importante, che permetterà alla Lega Serie A di avviare concretamente le operazioni per il prossimo periodo, dopo il 2024. Ringrazio l’AD De Siervo e tutta la struttura per questa anticipazione rispetto agli anni passati. Le Linee Guida tengono conto anche della modifica legislativa intervenuta qualche mese fa, con cui è stata liberalizzata la commercializzazione dei diritti AV all’estero», ha dichiarato il Presidente Lorenzo Casini.
Attualmente il player principale della Serie A in Italia è DAZN, che detiene i diritti di tutte le partite del massimo campionato italiano. La piattaforma di sport in streaming – che recentemente ha allargato il suo bacino annunciando l’acquisto di Eleven Sports – ne trasmette sette a giornata in esclusiva, mentre le altre tre per ogni turno sono in co-esclusiva con Sky.
E’ ancora presto per avere un’indicazione sulle emittenti che saranno protagoniste dal 2024 in avanti, anche se DAZN ha sicuramente l’intenzione di continuare a investire sul mercato italiano dopo gli sforzi profusi nel 2018-2021 e, soprattutto, nel ciclo attuale di diritti televisivi.
Sky, da parte sua non si è ancora sbilanciata, anche se in una recente intervista l’amministratore delegato di Sky Italia Andrea Duilio ha fatto sapere che il bando sarà comunque valutato. «Verificheremo le opportunità nel prossimo bando. Intanto abbiamo investito nella Serie B, nei campionati delle principali leghe, nelle coppe europee. Abbiamo poi un’offerta sportiva che va dalla Formula 1, alla Moto Gp, tennis, basket, volley e tante altre discipline», ha detto il dirigente.
Difficile ad ora pensare ad alternative concrete, anche se la mente corre ad Amazon. Tuttavia, considerando anche le modalità di ingresso del colosso USA nei diritti Champions o nei diritti della Premier League nel Regno Unito, appare difficile ipotizzare per il futuro una Serie A con predominanza Prime Video.