Si è svolto ieri nella cornice di Palazzo Reale il terzo incontro di approfondimento previsto dal Dibattito Pubblico su San Siro, incentrato sul rapporto tra il pubblico e il privato e sulla sostenibilità economica dell’intervento. All’incontro hanno partecipato 120 persone, sia in presenza sia in modalità web attraverso la piattaforma Zoom.
L’incontro ha visto la partecipazione dei relatori Giancarlo Tancredi (Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano), Roberto Zucchetti (Senior Advisor PTSClas) e Tatiana Cini (PTSClas) in merito ad aspetti socio-economici della Proposta, e di Luca Martinazzoli (Direttore Generale di Milano & Partners) sul tema della reputazione della città di Milano e del ruolo del calcio e di San Siro nell’economia cittadina.
In particolare, dopo un momento di polemiche tra il pubblico e i relatori, a chiudere la serata è stato un intervento dell’assessore Tancredi: «Per me è stata una serata estremamente interessante, gli spunti arrivati sono molti e molto puntuali. Il dibattito pubblico è un istituto nuovo, lo stiamo anche sperimentando, alcune cose funzionano altre meno. L’amministrazione ha dato un interesse pubblico sull’unica proposta che è stata formulata in questi anni, da soggetti che sono i soggetti che possono presentare una proposta. Perché la proposta può arrivare da loro, dal Comune o da un investitore terzo, ma quest’ultima ipotesi oggi non è avvenuta».
«La dichiarazione di pubblico interesse non è l’approvazione del progetto, è il punto di partenza del progetto. È da 3 anni che se ne parla, ma non è questo il momento in cui si decide, le squadre lo sanno ed è così proprio per i temi che sono emersi. Oggi abbiamo garanzie sulla fattibilità finanziaria? Certo che no. Abbiamo garanzie sugli investitori? No. Mi viene da dire, però, anche sulle metropolitane e altri interventi. È un discorso in generale, vale anche per la ristrutturazione. Anche se dovessimo valutare la ristrutturazione, c’è sempre un problema di rischio. Sono rischi che sono sempre presenti, soprattutto in operazioni così importanti dal punto di vista finanziario».
«Quello che è il punto importante, è che quell’area e quello stadio non possono rimanere in questo stato. Noi riceviamo centinaia di proteste e lamentele da parte di cittadini perché l’area presenta criticità sia quando c’è che quando non c’è l’evento calcistico. Non è area degna della Milano che stiamo immaginando. Il Comune dovrà assumersi una responsibilità, cioè cercare di creare le condizioni per rigenerare l’area. Si deve passare dalle squadre? Necessariamente sì. Il progetto è fermo e non si tocca? Assolutamente no. Tutti gli spunti saranno valutati dall’Amministrazione comunale che prenderà una decisione che però non è quella definitiva. Poi ci sarà un percorso per definire un progetto, per definire le garanzie finanziarie. Non è possibile, anche se il dibattito pubblico durasse sei mesi, sviscerare tutti i temi», ha concluso.