Juventus bilancio 2022
(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Deloitte, revisore dei conti della Juventus, ha emesso un giudizio con rilievi sul bilancio al 30 giugno 2022 del club bianconero, andando anche a confrontare con quanto scritto nel bilancio al 30 giugno 2021 e al 30 giugno 2020 dalla società. In particolare, nel mirino è finita la “manovra sugli stipendi”, ovverosia gli accordi che il club e la squadra avevano trovato nell’aprile 2020 per la riduzione dei compensi legati all’emergenza Covid. Nessun rilievo, invece, sul tema plusvalenze.

Deloitte esordisce spiegando che il bilancio consolidato della Juventus, “fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 30 giugno 2022, del risultato economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n. 38/05”. 

Per quanto riguarda la manovra stipendi, si trattava, spiega Deloite, degli accordi per la riduzione dei compensi da corrispondere al personale tesserato della Prima Squadra nella stagione 2019/20 e altri accordi per l’integrazione dei compensi delle successive stagioni 2020/21 e 2021/22, si legge nel giudizio. “Gli effetti contabili degli accordi di riduzione sono stati rilevati dall’Emittente nel bilancio chiuso al 30 giugno 2020 quali minori costi di competenza di tale esercizio, mentre quelli relativi alle integrazioni previste per le annualità successive quali maggiori costi di competenza degli esercizi chiusi al 30 giugno 2021 e al 30 giugno 2022”. 

“Successivamente, la Società ha stipulato ulteriori accordi per la riduzione dei compensi con parte dei propri tesserati a valere sulla stagione 2020/21 e altri accordi per il riconoscimento ad alcuni di essi di premi legati alla permanenza in squadra ad una certa data (c.d. “loyalty bonus”) a valere sulla stagione 2021/22 e, in taluni casi, sulla stagione 2022/23 per importi in linea con quelli degli ulteriori accordi di riduzione sottoscritti dai tesserati coinvolti”, prosegue Deloitte. “Gli effetti contabili degli accordi di riduzione sono stati rilevati dall’Emittente nel bilancio chiuso al 30 giugno 2021 quali minori costi di competenza di tale esercizio, mentre quelli relativi ai loyalty bonus, per la parte riferita alla stagione 2021/22, quali maggiori costi di competenza dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022”. 

Deloitte spiega di aver analizzato la situazione nel dettaglio dopo l’intervento da parte della Consob. Nel dettaglio, l’analisi ha portato la società a sottolineare come nel bilancio al 30 giugno 2020 e al 30 giugno 2021 la Juventus avrebbe dovuto iscrivere a bilancio le correlate passività rispetto ai servizi già prestati. 

Per effetto di questo, secondo Deloitte la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 risultano sovrastimati rispettivamente di 61 milioni di euro e di 9 milioni di euro, mentre la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021 risulta, viceversa, sottostimata di 38 milioni di euro.

La Juventus, in una nota ha spiegato che: “Gli eventuali effetti di tali rilievi sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso, mentre sul piano economico e patrimoniale sostanzialmente si azzererebbero a livello cumulato nel corso del quadriennio 2019/2020 – 2022/2023 – si legge nel comunicato del club bianconero -. Juventus ribadisce di aver costantemente operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry. I rilievi della società di revisione si basano su interpretazioni e applicazioni di regole contabili e giudizi e valutazioni che Juventus non condivide, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società con l’ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla Società”, conclude la Juventus.

Deloitte, invece, non interviene sul tema plusvalenze. “Le relazioni di revisione non contengono rilievi né sulla contabilizzazione delle operazioni di cessione e contemporaneo acquisto di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori concluse con la medesima controparte, né sulla competenza delle plusvalenze su operazioni realizzate prima del 30 giugno 2020”, spiega la Juventus.

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