Monaco bilancio 2014 – Se pensiamo che il Psg sia l’unica squadra che si è affidata ad un lucroso contratto di sponsorship per arricchire i propri bilanci alla voce ricavi (come analizzato anche da Calcio&Finanza), ci sbagliamo. Basta scendere da Parigi verso il Principato di Monaco, per trovare un esempio simile. Parliamo del Monaco e del suo contratto con la Aim Sport da 130 milioni di euro.

Un contratto di cui, in Francia, si è cominciato a parlare a novembre 2014. Nei giorni in cui la Uefa convocava il club monegasco per chiedere spiegazioni, il quotidiano Le Parisien pubblicava un articolo che cercava di fare luce sull’accordo con la società. Nel dettaglio, veniva citata prima di tutto la cifra dell’accordo, tra i 130 e 140 milioni di euro. Da una parte il Monaco, che nel consuntivo 2013 aveva registrato una posizione finanziaria netta di -151 milioni di euro (considerati anche crediti e debiti verso altri club, come impone il calcolo ai fini della posizione del club nei confronti del FFP) e che aveva perdite per 50 milioni. Dall’altra la Aim Sport, società svizzera pronta a ricoprire d’oro il club del russo Dmitri Rybolovyev.

Aim Sport, l’azienda in buoni rapporti con la Uefa

Il progetto prevede che la Aim gestisca e sviluppi le strategie di marketing del club, in cambio degli incassi da stadio, oltre a quelli futuri della Champions. La Aim Sport ha sede a Kriens, in Svizzera. Il suo fondatore è Bernard De Roos, che i più appassionati ricorderanno per aver vinto la medaglia d’oro nella vela ai Giochi Olimpici del 1976. Dieci anni dopo, chiusa da anni la carriera agonistica, De Roos si è dedicato al marketing sportivo, legandosi fin da subito con il mondo del calcio. Nel 1990 entra a far parte dell’agenzia di marketing Ils (poi incorporata in Fifa Marketing Ag dopo la bancarotta del maggio 2001) mentre nel 1991 finisce alla Team (Television Event Media Marketing), con la quale si occupa della vendita dei diritti degli Europei di calcio e dello sviluppo della Champions League.

Nel 1999 fonda la Aim Sport Ag, con la quale acquisisce i diritti della Champions League e arriva a gestire il marketing della Heineken, che del torneo è uno dei maggiori sponsor. Non solo. Nelgi anni, la Aim si espande nel mercato del marketing digitale, annoverando tra i propri clienti due grandi club come Real Madrid e Bayern Monaco, la Fifa, la Uefa e due grandi sponsor della Champions come Mastercard e Adidas (oltre la già citata Heineken).

Monaco, in un anno fatturato da 15 a 176 milioni

A giugno 2014, il Monaco annuncia di aver firmato un accordo con la Aim, “dopo intense discussioni”. Non vengono svelati i dettagli dell’accordo, ma le indiscrezioni parlano di un accordo secondo cui il Monaco riceve 130/140 milioni di euro per cedere alla Aim il diritto di sviluppare strategie di marketing in ambito digital, in cambio degli incassi dello stadio del Louis II e dei proventi futuri della Champions. Una parziale conferma arriva dai bilanci del 2013/14, che registrano incassi da stadio per 1000 euro (contro i 650mila del consuntivo precedente): una cifra minima, che dimostrerebbe che tali proventi sarebbero finite nelle casse della Aim

Monaco bilancio 2014 Louis II

I ricavi da sponsor e pubblicità sono saliti a 140 milioni di euro, contro i 3,9 milioni dell’anno precedente. In tutto, il Monaco ha visto il proprio fatturato alzarsi dai 15 milioni di euro del 2013 ai 176 milioni del 2014, ma contestualmente si sono innalzati i costi. Nel 2013, il Monaco ha avuto costi per 68,3 milioni di euro, contro i 292,8 milioni del 2014, grazie soprattutto all’aumento del costo del personale (94 milioni) e degli ammortamenti (51,4 milioni). Considerate le due voci principali del conto economico, il Monaco avrebbe dovuto registrare perdite per 116 milioni. Mentre le perdite sono di 76mila euro, grazie alla voce “proventi straordinari” di 115 milioni di euro. Dove con ogni probabilità (come nel caso di Pasg-Qta) sono finiti i soldi della Aim

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Classe 1984. Siciliano di nascita, romagnolo d’adozione, giornalista sportivo per vocazione. Tanta stampa locale (Corriere di Romagna, Resto del Carlino), poi il salto a Milano: master “Tobagi”, Sky.it, Libero, Linkiesta, Pagina99.