«La Superlega non è morta, è molto viva». Così ha commentato la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea Bernd Reichart, amministratore delegato di A22 Sports, la società che muove i fili del progetto. Reichart era presente al Forum “Nuova Economia”, a cui hanno partecipato i presidenti di Real Madrid e Barcellona, Florentino Perez e Joan Laporta.
«Vogliamo migliorare il calcio e per questo stiamo dialogando con tutte le parti. Vogliamo ridare entusiasmo e fornire una struttura economica più adeguata. Il sistema UEFA esiste da 70 anni. Nelle ultime settimane abbiamo parlato con 30 club e stanno perdendo la paura. Vogliono un cambiamento nella governance e nel controllo finanziario», le dichiarazioni di Reichart, riportate da Marca.
L’amministratore delegato di A22 ha evidenziato ancora una volta il rapporto che i giovani hanno con il calcio: «Un ragazzo o una ragazza guardano 10 ore di calcio. Chiedono partite migliori. Una partita dei gironi di Champions League genera più di sei volte l’audience di qualsiasi altra di quelle partite insignificanti. Non vogliamo che il calcio si veda su Tik Tok. Vogliamo che la Superlega sia la migliore competizione europea. Alcuni rapporti dicono che attualmente questa è la Premier e stiamo lavorando per creare una competizione ancora migliore».
Sulla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue: «È un parere non vincolante. La UEFA non può essere tutto allo stesso tempo. È un giudice e un partito. Regolamenta e ammette o meno la partecipazione. Qualcosa di incredibile. Decide chi accede al mercato o meno. Stiamo lavorando su quell’opinione. Deve aprire il mercato e stabilire delle regole. Il rapporto esistente con i club lo permette».
«Non escludiamo niente e nessuno. I club hanno capito che questo caso può cambiare il sistema sportivo in Europa. È incredibile che lo sport sia fuori dalla legge sulla concorrenza. Non può essere che le squadre debbano sobbarcarsi tutti i rischi e le federazioni internazionali nulla. Incredibile che ci siano club che partecipano a competizioni chiuse o quasi come l’Eurolega e dicono che la Superlega è esclusiva, quando non è così. Oggi è un progetto europeista», ha continuato Reichart.
L’amministratore delegato di A22 ha voluto anche rispondere al presidente della federcalcio spagnola, Javier Tebas: «Ogni volta che parla il presidente della Liga, sappiamo di più sul nostro progetto. Parla anche di un formato che non esiste. Continua a parlare di un progetto chiuso quando non è così. L’Avvocato Generale dice apertamente che è legale giocare, creare e partecipare ad altre competizioni. Nessuno parla di non giocare nei campionati nazionali. Non capisco il presidente della Liga cosa intenda quando parla in quel modo»
Su Aleksander Ceferin: «La UEFA crede che siano le Nazioni Unite. Ci sono competizioni che mettono in discussione la propria legalità e si adattano ai tempi attuali. Devono farci lavorare. Le pressioni, le minacce ai club di espellerli erano vere. Spero che in primavera ci lascino parlare, spiegare, negoziare con i club. Il calcio ha bisogno di regole chiare da applicare, non come fatto fino a ora. Devono essere uguali per tutti. Adesso è tutto stravolto. I tifosi vogliono che tutti gareggino alle stesse condizioni, cosa che ora non accade».
Sulla bocciatura della Premier: «Parlare di competizione chiusa è stato quello che ha causato la prima bocciatura in Inghilterra. Stanno già cambiando idea. Sono tifosi di un club e non di una competizione nata a Nyon».