“La Juve ha rischiato e investito e può raccogliere i frutti a medio termine”. E’ il progetto bianconero il vero vincitore del quarto scudetto di fila. Progetto di cui Beppe Marotta, amministratore delegato del club (fresco di rinnovo del contratto fino al 2018), è uno dei principali artefici. In un’intervista a Radio Anch’io, il dirigente della Juventus ha tracciato un bilancio della stagione che volge al termine. Parlando anche degli aspetti economici della sua gestione, che con la semifinale di Champions League toccherà i 300 milioni di fatturato nel 2015.

“Ho sempre visto che accanto a una squadra che scende in campo c’è una fortissima società, se la società è forte – ha detto Marotta – anche la squadra ha grandissimi benefici. La squadra è specchio della società, la storia della Juve insegna questo: passano dirigenti, giocatori e allenatori ma la società ha sempre vinto. Negli ultimi 10 anni c’è stata una defezione clamorosa e il fatto che siamo relegati al quarto posto nel ranking europeo la dice lunga sull’immobilismo del nostro calcio che col presidente Agnelli stiamo cercando di rinvigorire attraverso riforme da attuarsi. Noi come club siamo in una posizione interlocutoria, abbiamo dei vantaggi grazie allo stadio e ad altre risorse che fanno lievitare il fatturato ma il merito è della società e degli azionisti che hanno investito nello stadio e nelle aree adiacenti”.

Marotta continua a lavorare fianco a fianco con Andrea Agnelli, che definisce “un presidente molto preparato, che conosce bene il calcio e ha una spiccata propulsione verso la parte commerciale e lo sviluppo aziendale. Ha creato un modello vincente valorizzando al massimo le risorse che la società ha a disposizione, come lo stadio, che ha dato un grande contributo anche in termini di ritorno economico”. Ma ora gli obiettivi – fuori dal campo – sono chiarissimi: “Dobbiamo ora aumentare il fatturato a livello di sponsor e il contratto dal prossimo luglio con l’Adidas è una prima realtà”.

Sul futuro del club, Marotta ha escluso che Del Piero possa tornare ora come dirigente (“la società ad oggi è ben organizzata e lui sta ancora prendendo parte a varie manifestazioni calcistiche”), mentre sul mercato si parla tantissimo di Dybala: “E’ un giocatore interessante, un classe ’93, con Zamparini ci siamo incontrati e oggi possono sussistere divergenze di carattere economico. E’ giusto che Zamparini faccia il suo prezzo, noi faremo la nostra corsa”. Il messaggio al dirigente del Palermo è chiaro: i 40 milioni se li può scordare.

E in uscita, cosa succederà? Molto ruota intorno a Pogba e Tevez: “Pogba è un grandissimo campione, il giovane migliore in circolazione nel mondo e ha attirato su di sè gli occhi dei grandi club . Ma anche la Juve è un grande club e non siamo abituati a vendere, solo in rarissime occasioni ci sono state cessioni eccellenti ma oggi non ci sono i presupposti perché Pogba possa essere sul mercato, Paul non ha manifestato alcuna intenzione di lasciare”. Porta per il momento chiusa. Con la possibilità di riaprirsi alla prima enorme, irrinunciabile offerta che dovesse arrivare da un top club europeo.

Per quanto riguarda l’Apache, Marotta ha spiegato che “ha un contratto fino al 2016, ha nostalgia del suo Paese ed è giusto che sia così ma non esistono i presupposti per interrompere il contratto anticipatamente. Concludendo su Calciopoli: “Si tratta di una ferita ancora non rimarginata, c’è un contenzioso aperto e ci limitiamo a considerare gli scudetti vinti sul campo che sono 33. Stiamo vivendo una situazione iniqua, la relazione di Palazzi era realistica e pesante e solo per la prescrizione non ha comportato sanzioni diverse. Stiamo ancora aspettando delle sentenze precise e i nostri avvocati stanno lavorando per portare a galla la verita’”.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.

1 COMMENTO

  1. ma cosa dice Marotta? ma basta bugie e propaganda !”abbiamo dei vantaggi grazie allo stadio e ad altre risorse che fanno lievitare il fatturato ma il merito è della società e degli azionisti che hanno investito nello stadio e nelle aree adiacenti”. ma qualis arebberos ti ivnestimenti degli azionsiti caro marotta e caro giambertone?
    il bayern è diventato un club ricchissimo grazie all’allianz arena uno dei principali simboli e atttrattive anche turistico di Monaco e della Germania intera.A Torino hanno avuto la pensata grazie alla famiglia agnelli-elkann e ai peggiori politici del continente con cui però la società civile ,la cittadinanza è coniovente di costruire 3disastri partendo dalla struttura da terzo mondo,il vecchio comunale il DelleAlpi la ristrutturazione del vecchio comunale e lo Jstadium senza collegamenti metro ,con la città.Lo Jstadium alla Juve non serve per competere in champions nei prossimi anni,fa incassare 1/3 rispetto altre grandi d’Europa,puoi arrivare in semifinale come quest’anno per coincidenze nei sorteggi ma ogni anno mai come invece arrivano sempre bayern,barcellona e real, come farà il manUnited,perchè queste società hanno GLI STADI VERI.
    Ora la fam Agnelli ,che ha investito ZERO sullo stadio deve decidere cosa fare con la Juve perchè non puoi andare sempre in un ristorante da 100euro con 10euro.Che cosa dà Torino alla Juve?Nulla.900mila persone che non vanno allo stadio,solo 15-20 mila (basterebbero 75mila su 3milioni di persone di Torino+ provincia per riempire lo stadio ogni partita come succede in città come Manchester, come accadrà a Liverpool col nuovo stadio,Monaco di Baviera,Dortmund,perfino a Lione stanno costruendo stadi da 60mila posti,a Valencia,ecc).Gli juventini fuori Torino son quelli che fanno vivere la società son stufi chiedono chiarezza sul futuro
    Altro aspetto che nessuno considera è come i dirigenti e gli amministratori della Juventusabbiano potuto stringere accordi commerciali con Jeep-Fca e Adidas che chiaramente svanataggiano la Juventus rispetto la concorrenza europea a 2anni dalla scadenza degli attuali. Contrattare con Adidas da 4 volte campione d’Italia (anzichè bicampione) e da almeno semifinalista champions sarebbe stato molto diverso per non parlare del contratto inganno stipulato con Jeep che darà le briciole alla Juventus addirittura con vincolo di 6 anni

    Dispiace constatare che anche tutto sport si allinei alla propaganda mediatica in italia per cui non è straordinariamente anomalo ed errato,per nulla lungimirante, ciò che è stato fatto dagli amministratori della Juventus che hanno rinnovato i contratti con i 2 principali sponsor, 2 anni prima della scadenza accettando corrispettivi (soldi) che si sono rivelate assolutamente inferiori alle partnership siglate immediatamente nei tempi successivi dai top club europei concorrenti della Juventus
    Due sono le cose: o l’azionista di riferimento della Juventus ha firmato colpevolmente partnership del tuttto svantaggiose per il club oppure i contratti a lungo termine siglati equivalgono al valore internazionale del marchio Juventus e quindi anche in questo caso l’azionista di maggioranza della Juventus è responsabile gestendo il club da ben ,oltre,80 anni.

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