Tutto come previsto. Chi vorrà comprare il Parma – se qualcuno lo farà – aspetta che il prezzo scenda. E così anche la seconda asta fallimentare è andata deserta. “Nessuna offerta competitiva per la seconda procedura di gara”. Così i curatori fallimentari del Parma, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, hanno comunicato che “alle ore 12.00 di oggi, 12 maggio, nessuna offerta vincolante per l’acquisto è stata consegnata al notaio Giulio Almansi, designato dal Giudice Delegato dott. Pietro Rogato a sovrintendere alle operazioni di vendita competitiva dell’azienda sportiva del Parma”. Il motivo è semplice: è stabilito che ad ogni nuova asta, il prezzo di base si abbassi de 25%. Così il primo prezzo di 20 milioni di euro era già sceso a 15. E scenderà di nuovo.
“La nuova procedura di gara è fissata per il giorno 18 maggio. Secondo le modalità indicate dal Disciplinare di Gara appositamente predisposto, il prezzo base per la terza procedura – scrivono nel comunicato i curatori fallimentari – sarà ribassato del 25% rispetto a quello di euro 15 milioni previsto per la seconda asta”. Dunque la base di partenza sarà 11,25 milioni di euro. E non ci sarà da stupirsi se nemmeno in quell’occasione si presenterà nessuno. L’ultima udienza è fissata per il 28 di maggio, quando la base d’asta sarà scesa fino a 6 milioni e 300mila euro. A quel punto è possibile che arrivi un’offerta. Ma non è detto. E l’esercizio provvisorio per ora è stato accordato dal giudice solamente fino al primo giugno. Dopo, se nessuno si farà carico del club, si riapriranno scenari complicati.