“Sono convinto che Berlusconi ami troppo il Milan per pensare ad una vera cessione, le cifre girate, in tal senso, mi sembrano irrealistiche”. E’ questo il pensiero del presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo Calcio, Giorgio Squinzi, sul tormentone relativo alla possibilità che Silvio Berlusconi e la Fininvest possano cedere il controllo del Milan o aprire il capitale ad un socio di minoranza, ma che sia disposto a valutare il 100% del club almeno 1 miliardo di euro.
Squinzi, che pur essendo proprietario del Sassuolo non ha mai nascosto le sue simpatie rossonere, ha anche fatto il punto sulla stagione del club emiliano, attribuendole un voto “tra il sei e il sette”. “Abbiamo fatto un campionato discreto, concluso con quattro vittorie consecutive”, ha detto il numero uno di Confindustria, intervenendo a La politica nel pallone su Gr Parlamento, “Rimane il rimpianto per i punti persi negli ultimi minuti o nel recupero, circa dieci nell’andata, e per quel periodo di appannamento avuto tra marzo ed aprile: avremmo potuto aspirare ad un posto in Europa, la fortuna non esiste, esistono invece attenzione, impegno e determinazione”.
Il Sassuolo, che nella prossima stagione ripartirà con Di Francesco in panchina (l’ex romanista prolungato sino a fine 2017) potrebbe perdere però il suo trio delle meraviglie, composto da Sansone, appena convocato da Conte in Nazionale, Zaza e Berardi. Con gli ultimi due che potrebbero finire alla Juventus: “Per Zaza la Juve ha la possibilità di riacquisto, con Berardi c’è una comproprietà al 50% da risolvere. Se dovessi seguire l’istinto ed il cuore, li terrei entrambi e, con un paio di ritocchi, il Sassuolo diventerebbe una grande del calcio italiano. Ma sarà difficile, ci stiamo ragionando”.
Per la prossima stagione, l’obiettivo “è migliorare ancora. Se facessimo una decina di punti in più, potremmo essere in zona Europa, ma dipende anche dall’andamento delle altre”. Squinzi, infine, dice la sua anche su Filippo Inzaghi, che quasi certamente lascerà la panchina del Milan e che il Sassuolo corteggiò apertamente: “L’anno scorso gli abbiamo fatto delle proposte precise ma Berlusconi non lo liberò. Ha tutti i numeri per diventare un grande allenatore, gli manca un po’ di esperienza ma se la farà.