I casi possibili di riciclaggio di denaro collegati a dei conti in Svizzera della Fifa sono 53. Il procuratore federale elvetico Michael Lauber lo ha spiegato in una conferenza stampa, a Berna, e ha affermato che il suo ufficio sta analizzando nove terabyte di dati sequestrati. Non è escluso – aveva spiegato Lauber in precedenza – che nel corso dell’inchiesta (incentrata sulle assegnazioni a Russia e Qatar dei Mondiali del 2018 e del 2022) si decida di interrogare anche Sepp Blatter, presidente Fifa, o Jerome Valcke, segretario generale, ricordando però che le indagini delle autorità svizzere sono ancora ben lontane dall’essere concluse. “Stiamo affrontando un’indagine complicata con molte implicazioni internazionali – aveva dichiarato alla Bbc – il suo prosieguo è continuo e prenderà del tempo. Il mondo del calcio deve essere paziente, per sua natura quest’indagine durerà più dei leggendari ’90 minuti'”.

Nel frattempo il boliviano Carlos Chavez, tesoriere della Conmebol (la confederazione delle nazionali centro e sudamericane) ha incoraggiato Sepp Blatter a riconsiderare la sua decisione di dimettersi da presidente della Fifa. “Riveda le sue azioni. Se lui crede di essere innocente, ha la coscienza pulita, allora è necessario analizzare le cose“, ha detto in un’intervista con la dpa il numero uno del calcio boliviano, che ha votato a favore della rielezione dello svizzero al Congresso Fifa di maggio. Il dirigente, che è a Santiago del Cile per la Coppa America, ha negato di aver ricevuto tangenti nello scandalo di corruzione in Conmebol.

“Sono tempi difficili, ma non significa che ci nascondiamo. Nego comunque ogni addebito. Ogni presidente è tornato a casa e si è messo a disposizione del pubblico ministero in modo che ci sia un’indagine se necessario. Bisogna solo aspettare”, ha detto Chavez. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, lo ha però criticato ed ha chiesto le sue dimissioni. “Questa è l’ironia. Chiedono di sanzionarmi nel mio paese per altri interessi prima dell’indagine. Io dico che ad Evo Morales stanno riferendo cose certi dirigenti con certi interessi nel calcio. Questi dirigenti hanno preso queste notizie e vogliono far credere al nostro presidente che Chavez è coinvolto. Io non ho depositato tangenti nei conti della Federcalcio boliviana. Le tangenti vanno a finire in conti privati. Cerchiamo di essere prudenti. Io dico con certezza: Carlos Chávez non ha nulla a che fare con le tangenti. Se ha fatto bene Blatter a dimettersi? Pensate che Blatter si sia dimesso irrevocabilmente?“, ha infine risposto Chavez, rilanciando così le voci che vorrebbero il presidente vicino ad un ripensamento.

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25 anni, milanese, giornalista professionista freelance. Liceo classico, studi umanistici e poi il master in giornalismo alla Walter Tobagi. Ho lavorato per Sportmediaset, Telelombardia, Goal.com, Datasport e Milanotoday.