Bilanci di Premier League. La crescente popolarità della Premier league inglese sta permettendo ai club continui investimenti e miglioramenti gestionali ed operativi che hanno un forte impatto sull’economia inglese. Ma non sono questi gli unici benefici che il campionato più ricco del mondo sta portanto.

Uno studio Ernst & Young (EY) di valutazione dell’impatto economico della Premier League ha stimato che la Lega ed i suoi 20 club membri hanno generato un contributo fiscale totale di 2,4 miliardi di sterline nel Regno Unito nella stagione 2013/14.

Un focus sulla realizzazione della migliore competizione calcistica possibile, con partite interessanti giocate in stadi accoglienti che fanno spesso realizzare il tutto esaurito, ha individuato la Premier League come l’evento sportivo annuale globale più seguito al mondo. Il successo sportivo e l’interesse dei fan permettono così di generare reddito per i club e di continuare a supportare il calcio in senso più ampio, ovvero anche al di fuori della Premier League. I club sono quindi in grado di investire in giocatori, strutture, accademie e le loro comunità.

Il contributo fiscale nel 2013/14 è stato come detto di 2,4 miliardi, che equivarrebero – secondo una stima Ernst Young – agli stipendi di circa 93.000 agenti di polizia, che è oltre il 90% di tutti i poliziotti in Inghilterra e Galles. Il contributo fiscale comprende 891 mila pound in imposte direttamente pagate dai giocatori di Premier League.

Notevole anche l’impatto in termini occupazionali. Le attività dei club hanno generato l’equivalente di 103.354 posti di lavoro a tempo pieno nel Regno Unito nel 2013/14. Nel mese di marzo 2015, i club di Premier League si sono anche impegnati ad adottare il salario minimo garantito per tutti i loro dipendenti a tempo pieno al più tardi per l’inizio della stagione 2016/17.

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting