Potrebbe essere uno dei colpi più clamorosi del mercato italiano, e i protagonisti ci sperano tutti. No, non parliamo di un acquisto di Juve, Milan o Inter, e non c’entrano nemmeno Napoli e Roma. Stavolta l’affare incredibile lo avrebbe fatto (siamo ai dettagli, dicono i beninformati) il Bologna, con Juan Fernando Quintero. Il club neopromosso di Joe Tacopina si starebbe aggiudicando le prestazioni del centrocampista colombiano classe ’93: uno che in nazionale gioca accanto a James Rodriguez, e che nel Pescara aveva preso il posto di Verratti. Nemmeno la retrocessione lo aveva svalutato: fu venduto al Porto per 9 milioni e mezzo di euro, pagato in due tranche, 5 la prima metà e 4,5 la seconda metà del cartellino. Il giocatore fatica ad esplodere definitivamente, quest’anno è sceso in campo 30 volte per un totale di 1700 minuti, ma rimane uno dei talenti più promettenti nel suo ruolo. E perché il Porto lo ha dato al Bologna? Semplice: perché ha visto che la formula magica del piccolo club, già sperimentata in Italia, funziona.
Il giocatore arriverà in Italia in prestito con diritto di riscatto, fissato ad una cifra apparentemente proibitiva per un club come il Bologna: 19 milioni di euro. Ma entrambe le società investono sul giocatore sperando poi di rivenderlo. Il Porto al Bologna, e il Bologna a qualcun altro. Esattamente come fu con Iturbe, che (guardacaso) proveniva proprio dal Porto. Se Quintero in Italia farà bene (è maturato dalla sua prima stagione in Serie A, dove comunque impressionò, e qui può avere un ruolo centrale nel centrocampo di Delio Rossi) il Bologna potrebbe riscattarlo. Con tutte le probabilità questo avverrà solo se avrà già l’accordo con un’altra società per cederlo, come fu per il Verona: gli scaligeri versarono i 15 milioni di euro al Porto per il riscatto dell’argentino quando ebbero la certezza che una tra la Juventus e la Roma alla fine lo avrebbe preso. E infatti ci fu un guadagno notevole per entrambe le società: il Porto incassò i 15 milioni, il Verona lo fece pagare ai giallorossi 22 milioni più 2,5 milioni legati ai bonus. Ora il Bologna punta a ripetere un’operazione simile.