Josep Maria Bartomeu ha stravinto le elezioni all’FC Barcellona con 25.823 voti per un 54,63% di consensi che lo hanno visto battere Joan Laporta con il 33,03%. Ma ora Bartomeu deve affrontare diverse sfide, che sostanzialmente possono essere riassunte in quattro punti principali: il rapporto con la Nike e il Qatar, principali sponsor del club, la ristrutturazione del Camp Nou e il futuro della Masia.

Il contratto con Nike scade nel 2018. Ma le sue condizioni sono diventate obsolete. I campioni d’Europa nell’ultima stagione hanno preso 57 milioni di euro dallo sponsor tecnico, anche se il fisso è stato solo 35 milioni, a cui si aggiungono altri 22 variabili, grazie al merchandising.

Si tratta di un accordo molto lontano dal contratto firmato con Adidas il Manchester United: fino a 94 milioni in caso di vittoria della Champions League. E se si considera che la squadra catalana è il miglior club del secolo, dato il suo record, è chiaro che c’è molto spazio di miglioramento.

Un recente sondaggio mostra che i soci del club sono divisi nel giudizio sulla sponsorizzazione del Qatar. Il 51,5% degli intervistati da TV3 si sono dichiarati contrari, il 41,3% favorevoli. Sulla strategia futura bisognerà trovare maggire accordo fra i soci.

Così, il pre-accordo raggiunto con Qatar Airways, che garantisce tra i 50 ei 60 milioni di euro a stagione, dovrebbe essere gettato via. Ma l’obiettivo a quel punto diventerebe quello di trovare un partner diverso che riesca ad avvicinarsi ai 64 milioni che Chevrolet garantisce al Manchester United, che anche in questo caso fa da benchmark.

L’attuazione del progetto Espai Barça, che comprende, tra le altre cose, la ristrutturazione del Camp Nou, con l’obiettivo di fargli guadagnare in capacità e diventare il migliore stadio del mondo, e la costruzione di un nuovo Palau Blaugrana dovrà essere seguita con grande attenzione.

Una grandissima attenzione ai costi dovrà essere posta per fare n modo che lo stadio non diventi anche il più costoso del mondo. Parallelamente bisognerà capire se il nome “Camp Nou” potrà essere commercializzato. Per farlo serve l’approvazione dei soci per questo ad esempio un Qatar Airways Camp Nou potrebbe avere una fortissima opposizione.

 

Il presente e il futuro del club continueranno naturalmente a passare attraverso il centro di formazione della Masia. Il club non può permettersi di ragionare solo in termini di mega investimenti sui giocatori e quindi dovrà lavorare per ricominciare a sfornare giocatori di primissimo livello.

Parallelamente sarà fondamentale continuare a sviluppare il Barça B per garantire il graduale passaggio dei giovani in prima squadra.

Ovviamente si tratta solo di alcuni spunti a cui si aggiungeranno il rinnovo di Neymar, ma anche la situazione interna di un club diventato nel tempo molto “rissoso” a livello di rapporti tra i soci, ed ovviamente il miglioramento delle condizioni dei tifosi oltre, nell’immediato, ad una valutazione sul futuro di Pedro, per il quale si è mosso anche il Manchester United.

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting