Sky box andati a ruba, posti vip così così, in una campagna abbonamenti in calo. Dopo le oltre 10 mila tessere dello scorso anno l’Atalanta ha chiuso la prima fase di rinnovo della campagna «Andiamo all’Atalanta» con l’adesione di 7.823 fedelissimi.
Una cifra non esaltante se si pensa che lo scorso anno furono emesse 10.678 tessere. Secondo la stampa locale per spingere al rialzo le adesioni la società dovrebbe ora puntare su un acquisto di nome per stuzzicare le fantasie del pubblico. Nel frattempo è possibile fare un primo bilancio.
La società ha incassato 700 mila euro vendendo i 10 sky box: tutti aggiudicati. Mentre gli abbonamenti più onerosi da 2.500 euro l’uno avrebbero reso altri 250 mila euro (100 venduti su 250). Insomma, l’Atalanta avrebbe portato a casa quasi un milione di euro dai sottoscrittori delle tessere più onerose.
Era questa una scommessa per il presidente Percassi che ha spinto molto sulla ristrutturazione delle tribune. Ora bisognerà capire se il gap dei posti popolari verrà colmato rispetto all’anno scorso.
Sul mercato la società sembra ferma e dopo le dimissioni di Pierpaolo Marino dal ruolo di direttore generale pare che nulla si muova nei quadri dirigenziali. Con l’ex direttore sportivo del Chievo, Giovanni Sartori, che un anno fa si insediò ed adesso potrebbe allargare la sua influenza.
Fin qui la campagna acquisti è stata decisamente al risparmio: 10 milioni di euro il saldo positivo tra acquisti e cessioni. E con la rosa a 25 giocatori l’impressione è che la società debba ulteriormente sfoltire la rosa prima di intervenire a rinforzarla, magari con l’ultima perla che potrebbe rinverdire i fasti di una società che in passato aveva abituato bene i suoi tifosi con acquisti oculatissimi ma di gran nome come quelli mitici di Stromberg, Caniggia o del brasiliano Evair.
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