Che l’abolizione della sosta natalizia, come avviene per il pallone inglese, possa far bene anche al calcio italiano è un’opinione che C&F ha già espresso nei giorni scorsi, spiegando come il rito delle festività sia un impulso agli affari dei club della Premier e al loro indotto. Ma ora arrivano i numeri delle presenze negli stadi tra Natale e Capodanno a corroborare la tesi, con un vero e proprio pienone a testimoniare quanto la tradizione sia consolidata tra gli inglesi. E per squadre che hanno saputo costruire un invidiabile equilibrio dei ricavi, sfruttando gli stadi di proprietà per rimpinguarli con attività ed esercizi commerciali connessi ai novanta minuti del campo, riempire l’impianto è sinonimo di vedere le spese degli spettatori per i biglietti bissate in servizi annessi.
I conti in tasca, o meglio all’ingresso degli stadi, arrivano da insideworldfootball.com, che spiega come il 26 dicembre, il 28-29 e il 1° gennaio la partecipazione media sia stata di oltre il 95% della capienza aggregata degli stadi: su un totale di 1.147.696 posti disponibili, ne sono rimasti vuoti solo 30.802. Dei tre turni durante le vacanze, il meno seguito (si fa per dire) è stato quello di Capodanno, anche perché appesantito dal risultato negativo del Sunderland (9mila posti vuoti sui 49mila dello stadio) che paga la posizione poco allettante in classifica. Anche l’Aston Villa è stata tutto sommato deludente, con 5mila posti vacanti.
Se si depurano i dati complessivi da questi risultati decisamente sotto la media, sulle 27 partite considerate si otterrebbe una media di 370 posti vuoti a match. Un dato impressionante ed è per di più probabile, secondo gli osservatori, che la maggior parte di questi posti fossero di abbonati impossibilitati a seguire le partite per le ferie oppure lasciati appositamente liberi per questioni di sicurezza. Tra i top club, l’Arsenal e le squadre di Manchester hanno riempito gli impianti oltre il 99% della capacità, Chelsea e Liverpool oltre il 98%. Ai Gunners il primato di aver ospitato il Cardiff e di aver potuto contare sulla quasi totalità dei 60mila spettatori, visto che le seggiole fredde sono rimaste solo 351. Quanto all’indotto, si ricorda che nel giorno di Santo Stefano (Boxing Day) nei pressi delle strutture era pressochè impossibile trovare una camera d’albergo disponibile.