Dopo 5 anni chiusi con il bilancio in rosso, la Juventus si appresta finalmente a raggiungere l’obiettivo che l’azionista di maggioranza Exor e il presidente del club Andrea Agnelli si erano posti fin dall’insediamento della nuova dirigenza ai vertici del club: competitività sul campo coniugata all’equilibrio economico finanziario. Un traguardo che, anche se manca ancora l’ufficialità, potrebbe essere ufficialmente raggiunto nel pomeriggio odierno, quando dopo la chiusura di Piazza Affari sarà diramato il comunicato ufficiale con i dati di bilancio approvati dal consiglio di amministrazione, che potrebbero evidenziare il ritorno all’utile.
Davanti ai consiglieri di amministrazione, che si riuniranno in tarda mattinata nella sede di corso Galileo Ferraris, il management della Juventus potrà esibire numeri importanti per la Juventus. I ricavi sono saliti per la prima volta nella storia del club sopra quota 300 milioni. Anche senza il contributo delle plusvalenze (19,7 milioni) la Juve dovrebbe chiudere la stagione 2014/15 con ricavi caratteristici per 328,3 milioni. Una soglia mai raggiunta prima da nessun altro club in Italia, che è stata conquistata dalla Juve grazie al cammino fatto nell’ultima edizione della Champions League, culminato con l’approdo in finale e con la sconfitta ad opera del Barcellona.

Il volume dei ricavi dovrebbe pertanto consentire di fare fronte agli importanti costi di gestione sopportati dal club nella passata stagione, consentendo alla Juve di raggiungere un utile netto di circa 3,5 milioni. A fine agosto, nella relazione semestrale, la Exor aveva già anticipato i dati della Juventus dal 1° gennaio al 30 giugno 2015 con un risultato netto di 10,2 milioni, in miglioramento di 21,3 milioni rispetto alla perdita di 11,1 milioni fatta registrare un anno fa. Questo dato, unito a quello del primo semestre, negativo per 6,7 milioni di euro, fa sì che la somma algebrica del bilancio sia con un segno più di 3,5 milioni. E’ possibile qualche piccolo scostamento, dovuto ad accantonamenti o a svalutazioni, che non muta però il quadro d’insieme.