Indagine sulla Lega Pro. Non solo la Fondazione per la mutualità, la lente di Bernardino Feliziani – subcommissario della Corte dei Conti al quale era stato affidato il compito di analizzare bilanci e finanze della Lega Pro – punta l’obiettivo anche su Calcio Servizi srl, la controllata della Lega Pro di cui Mario Macalli è amministratore delegato.

Feliziani ha informato ieri Fige e Lega serie A delle proprie dimissioni in contrasto con il Commissario Tommaso Miele, magistrato della Corte dei conti che da luglio ha l’incarico di mettere ordine nell’organo della Serie C. Lo stesso Tommaso Miele, pur contattato da Il Sole 24 Ore, non ha rilasciato alcun commento.

Le problematiche intorno all’indagine sulla Lega Pro circostanziate da Feliziani vanno dalle “autodeterminazioni economiche del Collegio dei revisori” fino ad un “potenziale reato di falso in bilancio”. Lo riporta l’edizione odierna de “Il Sole 24 Ore”. Per questo Feliziani non si spiega l’atteggiamento del magistrato della Corte dei Conti: “mai disponiblie ad ascoltare e a esaminare le evidenze che via via emergevano ma di fatto schierato con soggetti che rappresentano la continuità con un passato a suo giudizio da cancellare.

Buona parte delle osservazioni di Feliziani erano state fatte poco più di un anno fa da Francesco Ghirelli, allora direttore generale della Lega Pro in una relazione inviata al suo organo e a Carlo Tavecchio in cui venivano denunciate molte delle criticità ora confermate.

In particolare Ghirelli puntava il dito su Calcio Servizi srl, società amministrata dallo stesso Mario Macalli e interamene controllata dalla Lea Pro, a suo dire “un vero e proprio colabrodo contabile” in cui si verificano nel quadriennio 2009/12 una crescita del valore della produzione del 10% e dei costi del personale del 66% oltre a un incremento del godimento di beni e servizi di terzi del 31%: una crescita senza reale giustificazione.

Feliziani entra nel dettaglio stigmatizzando l’uso di «consulenti esterni il cui costo a bilancio 2014 è stato pari a euro 104.000 per consulenza fiscale e amministrativa ordinaria, a euro 80.223 per spese legali, a euro 55.695 per costi relativi al controllo accessi, a euro 15.000 per spese di marketing, a euro 21.531 per spese viaggio e rimborsi spese, a euro 18.257 per assistenza software e a euro 128.571 per canoni
noleggio impianti e utilizzo licenze software».

Si fanno i nomi di Guido Amico di Meane e Giovanni Figoli (100 mila euro all’anno a testa in consulenze) che “hanno gestito la Lega Pro con Macalli”.

Vi è poi una vicenda che riguarda l’unico vero bene patrimoniale della Lega Pro, un immobile a Firenze intestato a Calcio Servizi e locato alla Lega. Acquistato da una società poi andata in fallimento, il palazzo è da anni al centro di una complessa procedura fallimentare. Per via di una notifica arrivata presso gli uffici della Calcio Servizi e lì andata perduta, la Lega Pro era stata inizialmente condannata in contumacia alla restituzione dell’edificio alla società di costruzione che vantava un credito  per  lavori  antecedenti  alla
vendita.

Dopo aver risolto grazie a una transazione con quella società, il 18 giugno di quest’anno la Calcio Servizi ha ricevuto una nota del Tribunale fallimentare di Napoli in cui si notificava l’insinuazione del curatore della società venditrice e si diceva che la sede doveva essere liberata. Dopo aver verificato che  questa comunicazione non è stata mai messa a verbale da Macalli, con una lettera del 22 settembre scorso Feliziani ha invitato Miele a prendere in considerazione di sporgere una denuncia alla procura di Roma per falso in bilancio.

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