Un passo avanti per la Lega Serie A sarebbe «la partecipazione in assemblea di meno presidenti e più manager». Ne è convinto l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, secondo cui «managerialità e competenza sono elementi che fanno crescere il movimento calcistico, in termini economici, di risultati e nella comparazione con altre nazioni europee».
«Non è il caso della Juve, ma a volte – ha raccontato Marotta davanti agli studenti di un master sullo sport nella sede de Il Sole 24 Ore – nelle assemblee di Lega i presidenti si alzano e dicono ai dirigenti “taci che non sei tu il padrone”. Spesso si pensa in modo ottuso. D’altronde, come diceva Italo Allodi (storico manager del calcio italiano, ndr), il calcio è l’unico mondo in cui da un giorno all’altro un muratore può diventare architetto. Nelle assemblee della Premier League ci sono quasi esclusivamente manager, e infatti gli inglesi ci surclassano in tutto» ha contonuato Marotta. «L’idea di Marotta è difficile da realizzare ma quanto mai opportuna in Italia», ha osservato il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli, fra gli ospiti del master assieme al presidente della Lega B Andrea Abodi e Antonio Rossi, ex campione di canottaggio ora assessore di Regione Lombardia allo sport