Figc, deferito l’ex presidente LND Belloli dopo le frasi sul calcio femminile. Il Procuratore Federale ha deferito dinanzi al Tribunale Federale Nazionale Felice Belloli, all’epoca dei fatti Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, “per aver rivolto, in molteplici occasioni, inopportuni apprezzamenti e volgari espressioni a sfondo sessuale all’indirizzo di alcune dipendenti della Lega Nazionale Dilettanti”. Si tratta di una sanzione certamente pesante, ma arrivata in modo inevitabille dopo che l’ex dirigente nei mesi scorsi era stato oggetto di forti critiche e polemiche per le parole rivolte nei confronti delle donne calciatrici.
Lo scorso maggio Belloli, uno degli uomini più vicini al presidente federale Carlo Tavecchio, in occasione di un’occasione ufficiale, si era espresso in un modo certamente sgradito parlando del calcio femminile: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”. Una frase certamente pesante che aveva provocato lo sdegno non solo da parte delle donne che praticano il calcio con passione, ma anche da parte dei tanti appassionati di questo sport che non possono certamente ritenere plausibile un atteggiamento così sprezzante nei confronti di chi compie sacrifici quotidiani per emergere.
La frase incriminata pronunciata da Felice Belloli è comparsa anche nel verbale riunione del 5 marzo del consiglio di dipartimento del calcio femminile della Lega Nazionale Dilettanti. “Alle ore 14.30 rientra il presidente della Lnd Felice Belloli – si legge sul verbale della seduta del 5 marzo – e risponde al consigliere Picheo che i finanziamenti sono a disposizione della Figc per lo sviluppo del calcio femminile ma, rispondendo a varie domande avanzate dai consiglieri, risponde che il calcio professionistico pur volendo non potrebbe ad esempio stanziare contributi e autotassarsi, perché i soldi non ci sono per nessuno, è inutile sperare in un aiuto in quel senso. Se il calcio femminile vuole vivere e crescere deve solo fare affidamento sulle proprie forze, senza lamentarsi troppo e senza sperare in aiuti dall’alto. Si apre un breve ma acceso dibattito, chiuso poi da Belloli che afferma: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”. I lavori proseguono.
Per l’ex presidente della LND era quindi diventato inevitabile, anche se con un certo dispiacere, presentare le dimissioni. Belloli aveva poi provato comunque a fare ricorso contro la FIGC per l’inibizione subita per un periodo di quattro mesi. La Seconda Sezione del Collegio di Garanzia ha però respinto la richiesta e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali, liquidate nella misura di 1.000 euro, in favore della FIGC.