Dopo il grande freddo iniziale tra James Pallotta e Unicredit di fronte alla volontà dell’istituto bancario di disimpegnarsi dal capitale della Roma cedendo almeno parte della propria quota del 30% in Neep Roma Holding al magnate cinese Cheng Feng, l’uomo d’affari americano avrebbe accettato di sedersi al tavolo con i rappresentanti di Hna Group, ma la trattativa sarebbe tutt’altro che in discesa.
Nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, che ieri, nel corso di una conferenza stampa seguita al cda dell’istituto, ha fatto sapere che le parti si stanno parlando per “capire se ci sono le condizioni o meno per fare qualcosa”, le richieste avanzate da Feng Cheng in termini di peso nel governo societario del club giallorosso (posti in cda e diritti di veto), e dunque sulle future strategie commerciali della Roma, avrebbero irrigidito gli americani mettendo fortemente a rischio il negoziato. Tanto più che sempre ieri Ghizzoni, a poche ore dall’inizio della gara di Coppa Italia tra Roma e Juventus, vinta dai giallorossi per 1-0, non si è voluto minimamente sbilanciare sull’esito della trattativa tra Pallotta e Feng. “Non ho idea di dove si arriverà”, ha detto il banchiere piacentino (che tra l’altro è tifosissimo dell’Inter, ndr), “ma mi sembra che il dialogo ci sia e sia razionale, poi vediamo a cosa porterà”.
Una dichiarazione che, pur mantenendo aperta ogni porta all’esito del negoziato, non lascia intravedere di certo una chiusura in tempi brevi. Ghizzoni, che da tempo sta cercando di traghettare Unicredit fuori dal capitale della Roma, ha tuttavia cercato di non irritare eccessivamente il socio americano. Nelle settimane scorse, dopo che sulla stampa era trapelato dell’esistenza di contatti tra l’investitore cinese e Unicredit, interessata a cedere (o perlomeno a ridurre) la sua quota del 30% in Neep Roma Holding (il veicolo cui fa capo l’80% del club giallorosso), Pallotta aveva avuto parole di fuoco nei confronti della banca, accusandola di fatto di aver dato voce alle indiscrezioni per forzare un possibile riassetto nell’azionariato del club.
Ieri Ghizzoni è stato dunque molto diplomatico. “Noi non forziamo la mano a nessuno”, ha sottolineato l’ad di Unicredit, riferendosi ai rapporti tra la banca e Pallotta. “Mi sembrava logico fare una proposta, sempre nell’interesse di rafforzare la società, visto che siamo anche noi azionisti”.
La trattativa sembra dunque essere ormai arrivata ad un punto di svolta. Se decidesse di forzare la mano, la banca milanese, in base ai patti parasociali in Neep Roma Holding, avrebbe comunque la possibilità di cedere la propria quota ad un investitore terzo, anche se Pallotta avrebbe comunque un diritto di prelazione. Tanto che negli ambienti finanziari milanesi non si esclude che tutta l’operazione, vista anche i risvolti mediatici avuti nelle settimane scorse, sarebbe in realtà finalizzata a indurre gli americani a farsi carico anche del 30% ancora in mano a Unicredit.