Dall’analisi degli ascolti tv delle 130 partite di serie A disputate sin qui emerge che le tredici partite più seguite della stagione hanno totalizzato 29,366 milioni di spettatori pari al 33,9% degli 86,576 milioni totali: più di un terzo.

Un dato giustificabile, quasi normale: sono numerosi i fenomeni di concentramento di questo tipo che le scienze sociali analizzano da sempre (tra questi ad esempio la distribuzione degli abitanti nei grandi centri ed altre meccanismi di aggregazione).

Stupisce invece che nell’audience totale le esclusive Sky pesino solo per il 6,42% ovvero circa 5,560 milioni di spettatori su un totale di 86,576 milioni.

L’analisi è impietosa: nelle prime 13 giornate di questo campionato ci sono state addirittura 4 partite con meno di 6 mila persone collegate davanti alla tv. E le dieci meno seguite hanno avuto tutte meno di 20 mila spettatori.

Con il risultato che a volte si arriva al paradosso di avere meno gente davanti ai teleschermi che allo stadio. 

spettatori squadre minori

I dati come ampiamente prevedibile condannano i piccoli club (il record negativo è del Carpi presente ben 4 volte nelle 10 gare meno viste seguito dal Frosinone con 3).

Allo stesso tempo si possono fare alcune valutazioni sugli orari delle gare: Empoli-Chievo è stata la meno vista in assoluto in una prima giornata che concentrò gran parte del programma nella serata del 23 agosto; Frosinone-Carpi alla decima andò in concomitanza con il sorprendente Sassuolo-Juventus. Per il resto 7 partite su 10 tra le meno seguite sono state trasmesse domenica pomeriggio alle 15 senza particolari concomitanzze penalizzanti.

Altri particolari:

– l’esclusiva Sky più vista è stato il derby di Verona del 3 ottobre: 489 mila persone totali

– ben 36 partite (9 non erano esclusive) non hanno raggiunto i 100 mila spettatori tv

Come noto Sky ha pagato 572 milioni di euro per i diritti della Serie A fino al 2018. Il pacchetto totale ha garantito 132 partite in più rispetto a Mediaset che invece ha pagato 373 milioni (100 in più rispetto al passato) per aggiudicarsi le partite delle migliori 8 squadre (248 in totale). La Serie A in tv in Italia vale quindi 945 milioni di euro totali. 

Da un rapido calcolo Sky paga 200 milioni in più rispetto a Mediaset (ovvero il 35% in più di quanto sborsa il suo concorrente principale) per trasmettere in diretta partite che valgono meno del 7% di audience accettando invece di mandare in concomitanza le gare più appetibili.

L’impressione è che se si dovesse arrivare ad una riduzione delle squadre in campionato con una netta diminuzione del numero di partite le prime ad esserne felici sarebbero proprio le piattaforme televisive, e non è detto che per questo il valore dei diritti tv sarebbe inferiore all’attuale, anzi: probabilmente se ad essere esclusivi fossero i match più importanti si avrebbe un aumento del valore stesso dei ricavi totali. 

 

 

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