Serie A in campo Epifania. L’appuntamento dell’Epifania è una tradizione del calcio italiano. Ma nessuno sembra accorgersene. Il ghiotto anticipo di questa sera con il derby di Genova tra Genoa e Sampdoria è lì a dimostrarlo: si riparte da un derby. I contenuti non mancano.
L’Epifania – scrivevamo su C&F nei giorni scorsi analizzando il calcio natalizio – è per l’Italia quello che il Boxing Day è in Inghilterra.Ma nessuno sembra accorgersene e questo principalmente per un motivo: non esiste in Italia un marketing strategico, specifico e finalizzato, non c’è nessuna narrazione che enfatizza questa giornata e senza buone narrazioni i miti e le leggende non si creano. Eppure ce ne sarebbe da dire, a partire dal fatto che si tratta della prima giornata dell’anno solare, un rito di passaggio, un nuovo calcio d’inizio.
La novità del 2016 è l’apertura dell’Assocalciatori. «Se si affronta il discorso come pausa invernale, come succede in serie B, se ne può parlare» dice il presidente dell’Aic Damiano Tommasi che però aggiunge: «Chi si ferma trae giovamento nelle Coppe e con le nazionali in estate».
Una postilla – quella di Tommasi – ampiamente prevista. Dimentichiamo – scrivevamo nello stesso articolo di qualche giorno fa – per un attimo che in Inghilterra non sono mancate le critiche a questo sistema: l’eccessivo numero di partite e la mancanza di riposo penalizzerebbe poi le squadre più forti al momento della ripresa delle Coppe. Polemiche che – conoscendo la mentalità della Premier e dei tifosi inglesi – rimarranno isolate e senza seguito, ma che certo non mancherebbero in Italia al primo eventuale arretramento nel ranking.
E vale la pena ricordare che Preziosi e Ferrero lo scorso agosto si lamentarono per il derby di Genova alla Befana, si anticipa stasera, perché così perdevano spettatori.
Torna il campionato e torna – naturalmente – la guerra delle tv. A riprenderla oggi è “Il Giornale” in un pezzo che riepiloga le ultime puntate.
Il 2015 è stato il loro anno. La diatriba sui diritti tv, con tanto di inchieste. La lotta per le esclusive con Mediaset che si è ripresa la Champions, con tanto di finale italiana a San Siro, a suon di euro (milioni).
E poi la grande novità della regia unica, diretta dalla Lega Calcio, che ha anche aperto una propria tv con tre partite in diretta su internet e telefonia mobile ma il “rodaggio” non è ancora finito.
Il tutto col supporto tecnologico della chiacchierata Infront. Si è parlato anche di una sorta di grande fratello: niente tafferugli in tribuna meglio le famiglie; no agli spalti vuoti, ma zoom su settori pieni. Striscioni volgari banditi. E in campo poco spazio ai brutti falli, ma “zoommate” sui gesti tecnici. Insomma un prodotto fruibile per tutti, ma soprattutto vendibile al meglio.
Nelle scorse settimane sia Sky che Mediaset, che possono comunque avvalersi di telecamere proprie per integrare le riprese sul campo, avrebbero manifestato l’insoddisfazione per il prodotto.
Dentro e fuori dal campo, insomma, le dispute sono già ricominciate. Le feste sono finite: bentornato campionato.