Bilancio Mediaset Premium 2015 – Mediaset Premium, la piattaforma pay tv controllata all’89% da Mediaset e partecipata all’11% dalla spagnola Telefonica, ha chiuso l’esercizio 2015 con ricavi in crescita a 558,8 milioni rispetto ai 538,4 milioni del 2014. Lo si legge nel comunicato stampa diramato al termine del consiglio di amministrazione della capogruppo Mediaset, che ha chiuso il bilancio 2015 con un utile netto consolidato di 4 milioni a fronte di ricavi complessivi per 3,52 miliardi.
Il bilancio Mediaset Premium 2015, si legge nella nota del gruppo del biscione, è “in controtendenza con l’andamento in contrazione del mercato pay”. “In particolare”, aggiunge Mediaset, “i nuovi diritti esclusivi hanno generato nel secondo semestre 2015 una crescita del fatturato dell’11% speculare all’analogo calo percentuale dei ricavi della concorrenza pay: si segnala inoltre il forte incremento di abbonati Premium (arrivati a 2.010.000), la sensibile crescita dell’Arpu (la redditività per singolo abbonato, ndr) e l’altrettanto sensibile diminuzione del tasso di disdetta”.
Bilancio Mediaset Premium 2015, smentite le ipotesi di cessione
“Non commentiamo i rumors su alleanze con Vivendi ma quello che possiamo dire è che noi non siamo semplici venditori di Mediaset Premium, che è parte del nostro core business”. Così il direttore finanziario di Mediaset e presidente di Premium, Marco Giordani, nel corso della conference call sui risultati 2015, ha commentato le recenti indiscrezioni circa una possibile cessione della pay tv a Vivendi.
“Siamo aperti a valutare” opportunità di crescita “ma come abbiamo sempre detto non siamo semplici venditori di Premium”, ha spiegato. “Premium sta performando molto bene. Siamo felici della sua performance”.
Il gruppo del biscione chiude il 2015 con l’utile in calo a 4 milioni
Per quanto riguarda l’intero gruppo Mediaset, il 2015 si è chiuso con un calo dell’utile consolidato ma con la conferma di una mini-cedola di 2 centesimi per azione. Il risultato netto dell’esercizio scorso è stato positivo per 4 milioni ma in calo rispetto ai 23,7 milioni di un anno fa e rispetto alle attese degli analisti.
Sul risultato del gruppo hanno inciso oneri per 24,9 milioni legati alla rideterminazione dell’Ires a partire dal 2017 introdotta dalla Legge di Stabilità. Senza questa voce l’utile avrebbe sfiorato i 29 milioni.
I ricavi netti sono cresciuti del 3,2% a 3,524 miliardi a livello di gruppo e del 2,8% in Italia. L’ebit (risultato operativo) è stato positivo per 231,4 milioni ma in flessione rispetto ai 248,7 milioni di un anno fa.
L’indebitamento finanziario netto è sostanzialmente in linea a dicembre a 859,4 milioni da 861,3 milioni. Sulla base dei risultati della capogruppo (50,4 milioni di utili) il consiglio di amministrazione proporrà agli azionisti di distribuire un monte dividendi di 22,7 milioni e pertanto una cedola di 2 centesimi per azione in linea con il 2014.
Bilancio Mediaset Premium 2015 – Qualche considerazione preliminare
La società, per ora, ha fornito solo il dato sui ricavi e sugli abbonati 2015, me guardando in controluce i risultati consolidati del gruppo Mediaset, qualche ragionamento lo possiamo fare.
1) Il risultato operativo di gruppo tiene: 231 milioni rispetto ai 248 del 2014. Ma è quasi tutto merito della Spagna, visto che le attività italiane (26,8 milioni) hanno pesato solo per l’11% sull’ebit, mentre il grosso (205,2 milioni) arriva da Telecinco.
2) In Italia sia i costi operativi sia gli ammortamenti per l’acquisto dei diritti (tra cui quelli per la Champions) sono cresciuti. E a questo non ha fatto fronte una crescita analoga dei ricavi.
3) In conclusione le sole attività televisive italiane hanno chiuso il 2015 con risultato negativo per 46 milioni dopo il dato positivo per 38 milioni del 2014.
Non ci vuole certo un genio della finanza per capire che Premium da sola o quasi (la partecipazione di Telefonica non sposta gli equilibri), non può competere e continuerà solamente a bruciare cassa e attingere risorse dalla casa madre. Personalmente auspico una soluzione drastica e che veramente è in grado di scardinare l’egemonia di SKY Europe.Per esempio una fusione tra Telecom-Mediaset-Vivendi-Telefonica porterebbe benefici per tutti sia in termini di generazione di economie di scala, ma soprattutto come leader nella produzione e distribuzione di contenuti multimediali (cinema, sport, videogame, musica, ecc…). Ma ammetto sia fantascienza, comunque vedo fattibile una fusione tra Canal Plus e Premium con l’uscita di Telefonica, è una soluzione tutto sommato non complicata e porterebbe benefici a entrambe le case madri che magari potrebbero trovare un terzo azionista di spessore che possa aiutare a finanziare gli ingenti investimenti. Spero che comunque si faccia chiarezza il più presto possibile perchè l’Italia e lo sport italiano ha bisogno di una concorrente credibile di SKY.