Liga capitali esteri – La Spagna del calcio attira capitali esteri e porta risorse fresche nelle casse nazionali. In passato, i problemi economici iberici hanno coinvolto anche i club sportivi che, al netto di Barcellona e Real Madrid, hanno sofferto dei mancati investimenti e della crescita assente: super indebitamenti, gestione contabile discutibile e eccessiva dipendenza dal settore immobiliare. Oggi sembra che proprio dal football riescano ad arrivare quelle risorse dall’estero che la Spagna ha a lungo aspettato: tra il 2014 e il 2015 sono stati in molti (soprattutto dall’Oriente) a scegliere la Liga per scendere in campo. E c’è chi, come Jose Luis Ruiz Exposito, partner di Ernest&Young, prevede “nel medio termine” l’arrivo di altri (e freschi) capitali.
I primi contanti arrivati sono stati quelli di Peter Lim che nella seconda metà del 2014 ha rilevato la maggioranza del Valencia; poi ci sono l’operazione del magnate cinese Wang Jianlin (patron di Wanda Group) che ha rastrellato il 20% dell’Atletico Madrid e l’affare Espanyol che è adesso al 54% di Chen Yansheng, presidente e ceo di Rastar Group, anche lui cinese. A questi si aggiunge la storia del Girona Futbal Club: milita in seconda divisione ed è per l’80% di un proprietario straniero, la francese Tvse Fùtbol. Ancora più giù c’è la Cultural Leonessa, club della Segunda Division B (terza serie): l’azionista di maggioranza è il fondo del Qatar Aspire Zone. I tifosi possono legittimamente sognare, anche se proprio del Qatar è lo sceicco Abdullah bin Nasser Al Thani che nel 2010 ha rilevato il Malaga senza essere mai stato troppo convinto dell’investimento.
Sono stati tre i fattori chiave per attirare capitali stranieri (ma non solo) nel calcio spagnolo, come ha spiegato in passato Juan José Cano partner di KPMG: “Una maggiore gestione professionale dei club; l’attuazione delle norme di controllo economico, sul bilancio; l’aumento delle entrate dalla cessione dei diritti televisivi“, con i nuovi criteri di distribuzione che “consentono un significativo incremento dei ricavi dei club” – a meno che non ci si chiami Barcellona o Real Madrid.
Tutti gli investitori stranieri promettono grandi successi, ovviamente. Tra Lim, amico fraterno del super-agente Jorge Mendes, che assicura di voler far ritornare il Valencia ai successi dei primi anni Duemila e Jianlin che si gode i successi dell’Atletico investendo nell’accademia di casa, c’è Chen Yansheng che fissa obiettivi ambiziosi: “Espanyol in Champions in tre anni, ma non voglio mettere pressione sull’allenatore”, ha detto il neo patron del club catalano.
Al fianco di chi sceglie di rilevare azioni societarie, ci sono tutti quelli che preferiscono finanziare il calcio spagnolo con le sponsorizzazioni. In Liga, solo gli sponsor cinesi hanno investito più di 100 milioni di euro, con 16 squadre che nella stagione 2014-2015 avevano almeno uno sponsor cinese nel loro buquet. A farla da padrone il Barcellona che ha raccolto 10 milioni di euro dall’ufficio commerciale di Hong Kong e il Real Madrid: poco più di un anno fa i Blancos hanno siglato per la prima volta nella storia un accordo di sponsorizzazione con una società cinese, la Luyuan.
Ma siete malati??