nuovo stadio Tottenham

Nuovo stadio Tottenham. Il presidente del Tottenham Daniel Levy, finora conosciuto come il presidente più esigente della Premier League, si sta impegnando per ottenere ben 50 milioni di sterline dai diritti di denominazione del nuovo stadio. Secondo quanto fa sapere il “Daily Mail”, il patron della formazione londinese vorrebbe ottenere 25 milioni di sterline da ogni accordo che potrà essere sottoscritto.

Il club sarebbe in trattativa con la società di tecnologia e produttrice di automobili indiana Mahindra per un valore di 5 milioni l’anno.

Levy è inoltre già riuscito a ottenere un accordo da 25 milioni di sterline l’anno con lo sponsor tecnico Nike, anche se il contratto con Under Armour da 10 milioni l’anno è valido ancora per un’altra stagione.

Trovare uno sponsor disposto a pagare cinque volte questa cifra a cui saranno concessi i diritti di denominazione del nuovo stadio Olimpiaco sembra essere però tutt’altro che semplice. A complicare ancora di più la situazione è il Chelsea, rivale cittadina degli “Spurs”, anch’essa alla ricerca di un’azienda disposta a dare il proprio nome al proprio impianto.

Entrambe le formazioni della capitale inglese puntano a stabilizzarsi ancora di più in ambito europeo con la consapevolezza che poter contare su una struttura così innovativa è ormai fondamentale per incrementare i ricavi.

Se i piani verranno integralmente rispettati, il nuovo stadio del Tottenham dovrebbe essere pronto in tempo per l’inizio della stagione 2018-2019. L’impianto sorgerà a fianco di White Hart Lane, dove gli uomini guidati da Pochettino giocano attualmente le gare casalinghe, e avrà una capienza di circa 61 mila posti. L’investimento richiesto è di 400 milioni di sterline per un’operazione complessiva che arriverà fino a un valore di 700 milioni.

La forma che assumerà lo stadio sarà molto simile a quella del famoso “Maracanà” situato in Brasile, a Rio de Janeiro.

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.