Berlusconi dividendo Fininvest – In attesa di decidere se accettare o meno la proposta del consorzio di investitori cinesi interessati a rilevare il 70% del suo Milan e di conoscere l’esito dei ballottaggi delle elezioni comunali, Silvio Berlusconi può sorridere grazie ai dividendi che nei prossimi giorni riceverà da Fininvest.
Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario MF, tra lunedì 27 e mercoledì 29 si terrà l’annuale assemblea della holding cui fanno capo tutti i business (Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Milan) della famiglia Berlusconi per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2015 e la distribuzione di un dividendo che dovrebbe aggirarsi tra i 90 e i 100 milioni di euro.
Una cifra che il presidente del Milan, cui fa capo il 61,21% di Fininvest, si dividerà con i suoi 5 figli, i quali detengono complessivamente il 36,73% della holding (mentre il 2,06% sono azioni proprie).

L’ex presidente del consiglio dovrebbe ricevere pertanto una cifra compresa tra i 55 e i 60 milioni, mentre Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi, si divideranno i restanti 35-40 milioni (7-8 milioni a testa).
Quest’anno, a differenza del recente passato, non ci sarà bisogno di attingere alle riserve straordinarie della finanziaria di famiglia per garantire la cedola alla famiglia Berlusconi. Perché la holding guidata dall’amministratore delegato Pasquale Cannatelli, sia livello di capogruppo sia a livello consolidato, chiuderà il bilancio 2015 con numeri importanti.
I conti della sola capogruppo, in particolare, beneficieranno della vendita del pacchetto di 92 milioni di azioni Mediaset, pari al 7,79%, che a inizio del 2015 ha fruttato un incasso di 377,2 milioni. Una dismissione che ha impattato positivamente sulla liquidità di Fininvest che dovrebbe chiudere l’esercizio con una posizione di cassa positiva attorno ai 280-300 milioni (dai 162 milioni del 2014).
Sul bilancio consolidato di Fininvest, che recepirà i conti positivi dello scorso anno di Mediaset, Mondadori e Mediolanum, peserà però la perdita del Milan, nel 2015 pari a 89,3 milioni.
Per questo in seno alla famiglia e ai piani alti della finanziaria si sta lavorando alla valutazione dell’offerta (750 milioni totali) avanzata dalla cordata di imprenditori cinesi (tra questi Robin Li, mr Evergrande, immobiliaristi, businessmen del settore dei beni di consumo e il colosso a controllo statale Kweichow Moutai, azienda del settore liquori da 42 miliardi di capitalizzazione).
Anche ieri, ad Arcore, si è tenuto l’ennesimo summit di famiglia che oltre a valutare l’esito del primo turno delle elezioni amministrative ha fatto il punto sulla trattativa relativa alla possibile cessione della maggioranza del capitale del club rossonero. La dead-line per la decisione finale è stata fissata per giovedì 15 ma potrebbe slittare al 20 o 21, ossia dopo l’esito dei ballottaggi elettorali.