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Competitività Euro2016 statistiche analisi. I commenti del giorno, da un paio di giorni in verità, sono tutti legati al tabellone “pazzo” di Euro2016, che da una parte imporrà a Italia, Spagna, Francia, Germania e Inghilterra di portare una sola squadra in finale mentre dall’altra aprirà probabilmente all’ennesima storia da raccontare di questo europeo, con Belgio, Croazia e Portogallo favorite, Svizzera, Galles e Polonia nel ruolo di outsider, Ungheria e Irlanda del Nord un gradino sotto a tentare di togliersi altre soddisfazioni.

competitività euro2016

 

Nessuno lo dirà, naturalmente, ma Euro2016 dal punto di vista sportivo è la vittoria di Michel Platini, che da presidente dell’UEFA volle questa formula per accontentare le federazioni minori, ma che ora si trova ad avere un torneo equilibratissimo e competitivo come non mai a dispetto di chi immaginava che l’allargamento da 16 a 24 squadre potesse cambiare radicalmente la competizione.

Euro2016, al contrario, è più competitivo sia del Mondiale 2014 che dell’edizione precedente, l’europeo 2012 giocato in Polonia e Ucraina.

Basta vedere alcuni numeri.

Innanzitutto l’equilibrio in campo. Decisamente aumentato con il divario medio tra vincenti e perdenti di pochissimo superiore ad un gol (1,02 per la precisione). Un calo del 40% circa rispetto all’ultimo Mondiale (1,39) e del 10% circa rispetto al precedente Europeo (1,12).

Si lotta di più e si vince in maniera più risicata. Il contraltare è che naturalmente si segna meno: 69 gol in 36 partite quest’anno contro i 136 in 48 di due anni fa e 60 su 24 del 2012. In pratica la media scende sotto i due gol a partita (1,91) dopo che si era arrivati fino a 2 e mezzo secchi all’ultimo europeo fino a salire a 2,83 al Mondiale.

Ma come detto il punto chiave è il “come” si vince.

Rimaste percentualmente intatte le vittorie con 2 gol di scarto (il 16,67% in tutte e tre le edizioni, ovvero un sesto esatto delle partite giocate) sono aumentati i pareggi (11 contro 9 e 5 dei due tornei precedenti). Questo forse a causa del ripescaggio delle terze qualificate, che ha imposto grande attenzione a tutti (una sola partita vinta ha permesso ad esempio alla Turchia di passare).

Complessivamente delle 36 partite totali sono state 16 quelle vinte con un gol di scarto, 6 con 2 e solo 3 quelle vinte con più di 3 gol di scarto. Il Mondiale invece si era caratterizzato per un numero altissimo (il 20,83% ovvero 10 gare su 48) di gare finite con uno scarto dai tre gol in su della squadra vincitrice.

A conti fatti il tabellone pazzo uscito dalla fase a gironi non è altro che un riflesso di questo grande equilibrio sul campo, che ha riproposto un torneo fatto di sorprese che hanno riportato alla luce le imprese della Grecia nel 2004 e della Danimarca nel 1992, quando i tornei si giocavano a 16 e 8 squadre.

E così, se è lampante la posizione invertita di Ungheria prima e Portogallo ripescato come terza, va anche notato che pure gli squadroni non hanno brillato: solo 9 gol nel girone della Francia (che ne ha fatti 4 da sola) e solo 7 in quello della Germania che ne ha fatti 3 dopo aver abituato nelle prime fasi dei tornei a benaltri bottini.

 

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting