Higuain Napoli articolo 17 – Il primo luglio 2016 è una data che i tifosi del Napoli avrebbero dovuto cerchiare sul calendario: oggi incomincia la quarta stagione di Gonzalo Higuain con la società di Aurelio De Laurentiis e finisce il suo ‘periodo protetto’ da calciatore napoletano. Ora il Pipita può liberarsi dal contratto che lo lega ai partenopei con relativa facilità e accasarsi all’estero sfruttando l’articolo 17 delle Fifa Rules, senza incorrere immediatamente in sanzioni disciplinari. Se decidesse di farlo a maggio 2017, notificando la decisione entro 15 giorni dall’ultima gara ufficiale della prossima stagione, il Napoli non potrebbe opporsi e riceverebbe un indennizzo nettamente più basso della clausola rescissoria da 94,7 milioni di euro; ma se volesse andar via domani, 2 luglio 2016, Higuain rischierebbe sanzioni disciplinari e il Napoli si dovrebbe accontentare dell’indennizzo. Punto.
Il ‘periodo protetto’ è un mezzo giuridico escogitato dalla Fifa per tutelare, sia dal punto di vista delle società che da quello dei calciatori, il rispetto dei contratti di lavoro nel mondo del calcio. Se un calciatore X firma il suo accordo con una società Y prima dei 28 anni – è il caso di Higuain – il ‘periodo protetto’ dura per 3 stagioni e finisce all’inizio della quarta. Il Pipita è arrivato a Napoli nel luglio 2013 e ha appena completato le tre stagioni in azzurro – ’13-’14, ’14-’15 e ’15-’16. Il ‘periodo protetto’, è specificato nell’articolo 17 del Regolamento, si rinnova ogni volta che viene siglato un nuovo contratto di lavoro ed è una delle ragioni per cui nel calcio spesso ci sono prolungamenti contrattuali molti anni prima della scadenza naturale di un precedente accordo di lavoro. Higuain, come è noto, ha recentemente rifiutato di prolungare con il Napoli; l’accordo scadrà nel 2018.
“Generalmente – spiega a CF – Calcio e Finanza Tiziana Vettor, docente di diritto del Lavoro all’università Bicocca di Milano – il contratto di prestazione sportiva può sciogliersi per mutuo consenso o per giusta causa. Tuttavia, la normativa FIFA non vieta in toto ad un giocatore di risolvere unilateralmente il contratto, ma impone delle sanzioni per il caso in cui ciò si verifichi”. A disciplinare la rottura dell’accordo è proprio l’articolo 17 delle Fifa Rules. Se Higuain decidesse di ricorrere a questa norma, il Napoli si dovrebbe accontentare di ricevere un indennizzo “determinato mediante alcuni parametri predefiniti” (in immagine allegata) che dovrebbe essere versato “in solido dal giocatore e dal nuovo club”, spiega Vettor che è anche direttore del Master in diritto sportivo e rapporti di lavoro nello sport della Bicocca. Insomma, sottolinea, “Higuain potrebbe tesserarsi presso un’altra squadra estera e magari liberarsi ad un cifra inferiore rispetto alla clausola ‘rescissoria’ concordata con il Napoli”.
La differenza rispetto a ieri – letteralmente – è che oggi “la risoluzione unilaterale avverrebbe al di fuori del periodo protetto, senza conseguenze disciplinari per il giocatore” – o almeno che siano immediate. Infatti, “la Fifa prevede la possibilità di infliggere altre sanzioni disciplinari – diverse dalla squalifica di 4 mesi – nel caso in cui il giocatore non notifichi al club l’intenzione di terminare il contratto entro 15 giorni dall’ultima partita ufficiale disputata, anche dopo il periodo protetto”.
Questo significa che Higuiain, sottolinea Vettor, potrà “imbattersi in procedimenti disciplinari, in caso di omessa o ritardata comunicazione” se decidesse di ricorrere all’articolo 17 domani; ma non rischierebbe nulla se lo facesse al termine della prossima stagione notificando la scelta entro due settimane dall’ultima partita ufficiale. Tra l’altro, come fa notare Valentina Porzia, cultore di diritto sportivo a Roma Tre e Unicusano, “la presenza delle parole ‘possono essere applicate’ lascia margine di discrezionalità alla scelta di sanzionare o meno” il calciatore da parte della giustizia sportiva, anche nel caso in cui ci fosse mancata o ritardata comunicazione da parte dell’attaccante.
Insomma, dopo che il fratello-procuratore di Higuain ha annunciato la volontà di non rinnovare il contratto con il Napoli, la società di De Laurentiis è costretta a ragionare perché rischia concretamente di perdere l’attaccante argentino in cambio di un indennizzo non soddisfacente, adesso o al più tra un annetto. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, vendere Higuain avrebbe un impatto di 80 milioni di euro nelle casse del Napoli e lo spauracchio dell’articolo 17 delle Fifa Rules potrebbe agire da acceleratore verso una sua cessione imminente. Nel dicembre 2015, una vita sportiva fa, il procuratore Nicolas Higuain aveva spiegato alla stampa che mai il Pipita avrebbe fatto ricorso alla norma Fifa per lasciare la Campania. Ma i tempi cambiano e ADL, probabilmente, lo sa.