La Juventus è ora l’ultima controllata in Italia di quello che è l’impero Agnelli. Infatti ieri la famiglia piemontese ha annunciato ieri di trasferire in Olanda non solo la sede fiscale e legale della sua holding Exor (che controlla Fca, Ferrari, Cnh Industrial e appunto il club bianconero) ma anche quella della Giovanni Agnelli & C. ovvero la società in accomandita tramite la quale la dinastia controlla Exor e a cascata le sue controllate. Questa decisione segue quella presa a suo tempo per il trasferimento sempre ad Amsterdam della sede legale di Fca, Ferrari e Cnh Industrial. E quindi come mostra il grafico in pagina rende la Juventus (se si eccettua l’investimento minoritario in Banca Leonardo e nel gruppo l’Espresso) l’unica controllata di Exor che abbia sede legale in Italia.
Ma quali sono i motivi che hanno spinto Exor ad espatriare? Secondo quanto ha spiegato Mf-Milano Finanza oggi, ufficialmente la ratio dell’operazione risiede in una necessità di semplificazione: le principali controllate della holding (Fca, Ferrari e Cnh Industrial) hanno già sede in Olanda e l’operazione annunciata ieri consentirà l’uso di un solo codice civile per la governance di Exor e quindi un maggiore allineamento con i suoi principali business.
Ma questo trasferimento al di là delle motivazioni ufficiali avrà però un risvolto molto importante per quanto riguarda il controllo della futura Exor Nv. Il progetto prevede infatti che l’assemblea della holding che si terrà il prossimo 3 settembre dovrà approvare (oltre lo spostamento della sede legale in Olanda) anche l’adozione del voto plurimo. In particolare, per ogni azione ordinaria di Exor Nv detenuta ininterrottamente per un periodo di cinque anni, gli azionisti avranno diritto, al termine di tale periodo, a cinque diritti di voto. Inoltre per ogni azione ordinaria Exor Nv posseduta ininterrottamente per un periodo complessivo di dieci anni, gli azionisti avranno diritto, al termine di tale periodo, a dieci diritti di voto. La famiglia Agnelli insomma, presupponendo che resterà nell’azionariato di Exor per un lunghissimo periodo, avrà così modo di rafforzare il suo controllo sulla holding (e a cascata sulle sue controllate) senza dover spendere un euro.
Infine, c’è il risvolto fiscale dell’operazione. Dal punto di vista di Exor, l’operazione non comporta un grande guadagno in quanto, a differenza di una società industriale, la holding guadagna essenzialmente solo quando vende una partecipazione realizzando una plusvalenza. Ma in Italia la tassazione delle plusvalenze è già agevolata (5%) quindi il vantaggio rispetto all’Olanda è minimo. Resta però il problema del fisco italiano che si vedrà sfuggire da Torino un’altra importante azienda dell’impero torinese dopo Fca, Ferrari e Cnh Industrial.