Fusione Mediaset Premium Sky – La rottura consumatasi tra Vivendi e Mediaset sulle prospettive economiche e dunque sulla valutazione della pay-tv del gruppo di Cologno Monzese potrebbe fare tornare in auge il dossier per la fusione tra Premium e Sky, un’ipotesi sul tavolo da tempo e caldeggiata dalle banche d’affari (in primis da Mediobanca). Ne scrivono oggi i principali quotidiani, tra cui il Sole 24 Ore.
L’unione tra Sky e Premium, fa notare il quotidiano economico-finanziario, avrebbe un forte senso industriale, perché oggi la concorrenza su un mercato asfittico, come quello italiano della televisione a pagamento, se da un lato avvantaggia i consumatori, scatenando un ribasso dei prezzi degli abbonamenti, dall’altro danneggia le aziende.
L’operazione Vivendi-Premium (ammesso che si faccia ancora) lascia intatto il problema di fondo del mercato italiano: rimangono sempre due operatori (anche se con un proprietario diverso) e l’industria della pay-tv non è in grado di sostenere più concorrenti.
In quasi tutta Europa, ad eccezione del Regno Unito dove Bt ha lanciato la sfida a Sky le varie pay-tv sono monopoliste nel loro rispettivo Paese. Peraltro Vivendi ha già i suoi bei problemi in casa e l’affondo su Premium è una grossa scommessa dal punto di vista dei numeri: Canal+, la pay-tv dei francesi, che dovrebbe unire le forze con Premium, naviga in acque difficili.
Quest’anno, fa notare anche Milano Finanza, Canal+ perderà 400 milioni di euro, il doppio del rosso atteso per Mediaset Premium. E non potrà contare sull’upside di contenuti che le poteva arrivare dall’accordo (per ora solo commerciale) con la BeIn Sport del gruppo Al Jazeera, stoppato a inizio giugno dall’Antitrust transalpina.
L’intesa avrebbe permesso a Canal+ di aumentare l’offerta, ma ora dovrà ripensare tutto. È quindi evidente che i francesi di Vivendi non avessero la bacchetta magica per risanare in un solo colpo la pay del Biscione.
Ecco che dunque una SuperSky che si prende Premium riequilibrerebbe un mercato in affanno. Ma Sky è davvero interessata a Premium? Una fusione avrebbe il vantaggio, per Murdoch, di eliminare un concorrente che dà fastidio (e che per esempio ha «scippato», a caro prezzo, la Champions League alla pay tv straniere).
Dall’altro lato, però, i numeri di Premium sono un fardello. La pay-tv del Biscione ha chiuso il 2015 con un rosso di 80 milioni e altri 50 nel solo primo trimestre 2016. Dal 2008, anno di partenza di Premium, la piattaforma ha bruciato 350 milioni, secondo le stime di alcuni analisti finanziari. E sui conti gravano anche 200 milioni di debiti con le banche. Un boccone difficile da digerire persino per un colosso come Sky.