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Euro 2016, il Portogallo campione d'Europa (Insidefoto.com)

Secondo un recente studio, condotto tramite l’utilizzo di strumenti statistici da Davide Lombardi e Leonardo Longo, due studenti italiani del master in Management presso l’Università di Losanna, ci sarebbero pochi ma ben definiti fattori di gioco in grado di descrivere con una certa coerenza il risultato di una partita di calcio.

I dati analizzati – relativi agli ultimi due campionati europei – dimostrano che nel 77% dei casi in cui una squadra ha prevalso sull’altra, questa ha anche presentato statistiche migliori in due specifiche variabili. In particolare, il numero dei cross dovrebbe rappresentare la qualità della manovra offensiva, mentre il numero di disimpegni di testa riusciti la qualità difensiva.

Approfondendo ciascuna di queste azioni individualmente si può capire meglio ciò che risiede dietro la mera statistica, il cui vasto utilizzo, come già discusso a più riprese da Calcio e Finanza, si dimostra sempre più efficace nel trarre conclusioni dall’evidenza empirica. In dettaglio, per questa specifica analisi, se si considera l’importanza della selezione dei giocatori a livello di nazionale, la statistica può giocare un ruolo primario.

Il numero dei cross per spiegare l’abilità nella creazione di occasioni.

Prendendo in esame i risultati dello studio, il numero dei cross effettuati è inversamente proporzionale alla vittoria. Ciò significa che ad un numero maggiore di cross tentati corrisponde una minore probabilità di vittoria. Pur essendo a prima vista un esito contro-intuitivo, in realtà questo spiega come diverse nazionali con rilevanti limiti tecnici, spesso incapaci di creare opportunità nella zona centrale della difesa avversaria, cerchino di ovviare a queste mancanze entrando in area di rigore da posizione laterale.

Il successo di tale tentativo però, spesso richiede un errore da parte della squadra avversaria. Senza un difetto di posizione o di marcatura infatti, diventa altamente improbabile che la squadra in attacco riesca a segnare tramite un cross. Ciò significa che i maggiori pericoli derivanti da cross si sviluppano da situazioni in cui la difesa avversaria si trova scoperta, come ad esempio in un contropiede. In sostanza, un numero elevato di cross tentati è spesso sintomo di mancanza di efficacia e fluidità offensiva.

Interpretazione della solidità difensiva attraverso i disimpegni di testa.

Le analisi statistiche effettuate su EURO 2012 ed EURO 2016 indicano anche come il numero di disimpegni di testa riusciti in difesa sia un ottimo indicatore della solidità difensiva di una squadra. A differenza di altre variabili di carattere difensivo, quali tackle e tiri respinti, il disimpegno di testa risulta essere molto più efficace nell’evitare i pericoli.

La logica implicazione è che la palla venga allontanata dalla zona più pericolosa del campo prima che finisca all’altezza dei piedi dell’avversario. Inoltre, il disimpegno di testa difensivo può accadere esclusivamente in tre situazioni di gioco, ed in ciascuna di queste risulta essere determinante. Due di queste sono i lanci lunghi ed i cross, i quali, come abbiamo visto in precedenza, sono spesso legati a squadre che palesano alcune difficoltà nella creazione del gioco, e pertanto risultano più inclini alla sconfitta.

La terza circostanza in cui si possono effettuare disimpegni di testa sono i calci piazzati. In questa situazione essi acquisiscono un’importanza ancora più elevata, in quanto la natura delle competizioni per nazionali fa sì che le squadre abbiano poco tempo per preparare l’organizzazione difensiva sui calci piazzati in sede di allenamento, rendendo quindi ancora più preziosa l’abilità dei singoli nell’allontanare i pericoli.

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