Zhang Jindong arriva a Milano e l’Inter chiude per due colpi tanto attesi: Joao Mario e Gabigol, infatti, sono pronti a diventare giocatori nerazzurri.
Sono infatti atterrati oggi nel capoluogo lombardo sia il 23enne centrocampista portoghese sia il 19enne attaccante brasiliano, per i quali gli investimenti sono stati importanti (in attesa dell’ufficialità): 45 milioni allo Sporting Lisbona per il primo, altri 29,5 complessivi per il fresco campione olimpico con il Brasile.
L’Inter, si sa, resta sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa. Il Settlement Agreement per il Fair Play Finanziario infatti è ancora attivo, con la società nerazzurra e la Federcalcio europea comunque costantemente in contatto. Come può la società di Zhang permettersi di investire così pesantemente sul mercato? La strategia di Suning è varia.
L’obiettivo principale è quello di aumentare i ricavi. Già nella stagione 2015/16 dovrebbero essere saliti intorno ai 180 milioni, ma, anche grazie all’Europa League, l’Inter punta a superare quota 200 milioni. E non solo: la questione sponsorizzazione resta sempre centrale.
Fino a quanto può investire Suning sotto forma di sponsorizzazione? La percentuale è nota: fino a un massimo del 30% dei ricavi complessivi. Qualsiasi cifra oltre questa soglia, infatti, verrebbe riportata dall’Uefa al di sotto di essa (e questo vale indipendentemente da chi la fa: anche un’azienda esterna non può, per il FPF, incidere oltre il 30% dei ricavi complessivi). Ipotizzando quindi che i ricavi complessivi siano circa 200 milioni, Suning potrebbe portare intorno ai 100 milioni di euro. Di cui una quindicina, intanto, sono già stati spesi dal gruppo cinese per portare il proprio brand alla Pinetina.
Non è però l’unico limite in quanto alle sponsorizzazioni: il secondo concetto da tenere a mente è quello del fair value, che tra l’altro potrebbe non lasciare tranquillo nemmeno il PSG. Ovviamente, una sponsorizzazione sui pantaloncini, per fare un esempio, da 100 milioni di euro potrebbe non valere pienamente per l’Uefa. Il fair value riguardo le sponsorizzazioni, comunque, non viene stabilito a priori, ma viene analizzato da una società “terza” rispetto a Uefa e club e la cifra, in caso sia ritenuta eccessiva, per i conti del FPF viene portata a quello che è considerato il giusto valore. Motivo per cui, stando all’Uefa, l’attenzione è da dare sia alla soglia del 30% che al fair value. Agendo entro questi limiti, però, Suning può avere strada libera per aumentare i ricavi.
L’altra via per portare il fatturato a cifre che permettano gli investimenti sono le cessioni. I «50 milioni di plusvalenze» di Thohir sembrano un ricordo, nonostante comunque l’Inter circa una quindicina di milioni li abbia già intascati. Cessioni a gennaio, quindi, anche verso il Jiangsu, altra squadra di proprietà Suning. Operazioni non vietate a priori, ma sempre da ricondurre, per l’Uefa, al giusto valore di cui sopra, motivo per cui comunque Inter e il gruppo di Zhang Jindong stanno valutando l’ipotesi.
L’Inter, comunque, resta in continuo contatto con l’Uefa, in attesa di sviluppi futuri. Ad oggi i vincoli per il prossimo bilancio sono ancora intatti, ma dalla proprietà nerazzurra filtra ottimismo sul possibile raggiungimento degli obiettivi in chiave FPF, nonostante gli investimenti sul mercato.
Il 30% di 200 milioni è 60 non 100 , la matematica non ancora una opinione
Se a 200 aggiungo 60, la cifra totale è 260 milioni. Il 30% di 260 non è 60, ma 78. Quindi no, Suning non può mettere fino a 60 milioni, perché la cifra non rappresenterebbe il 30% dei ricavi complessivi.
Bisogna considerare la cifra totale: se io ho 200 milioni di ricavi, posso aggiungerne fino a 100 “extra” affinché non venga superata la soglia del 30% sulla cifra complessiva. A quel punto avrò 300 milioni di ricavi, il cui 30% è, appunto, 100.
Premessa: l’inter per il fair play finanziario deve chiudere in pareggio oltre al bilancio 16/17 anche quello 17/18 (lo dice il comunicato della uefa). Detto questo l’inter parte dal bilancio 14/15 chiuso con una perdita di 140 milioni (anche se su questo bilancio sono stati caricati dei costi aggiuntivi per migliorare il bilancio 15/16). Comunque una situazione disastrosa. Il bilancio 15/16, sempre per il FFP, deve chiudere con una perdita massima di 30 milioni. Mi sembra impossibile che si possa ridurre tanto da un anno all’altro una perdita di bilancio così consistente, considerando anche gli ingenti investimenti fatti sul mercato nell’estate 2015. Quest’anno gli investimenti sono stati addirittura maggiori e allo stato attuale l’inter ha investito 100 milioni senza vendere praticamente nessuno. Si può tranquillamente dedurre che l’inter non rispetterà mai il FFP rimanendo così le cose. L’unico modo che l’inter ha per rimanere nei parametri è appunto che suning faccia una sponsorizzazione fittizia come il psg che porti 100 milioni e più di ricavi aggiuntivi e addirittura che abbia valenza anche retrodatata cioè che comprenda anche il bilancio 15/16 per rimanere nel parametro dei 30 milioni di perdita.
Nel 2015 il mercato dell’Inter e’ stato in attivo per 7 milioni piu 20
[…] riporta Calcio&Finanza (Link) una risposta concreta può arrivare dalle sponsorizzazioni. Quest’ultime devono seguire 2 […]
l’anno passato perdita di 140 mln l’inter ed è entrata sotto la lente del fair play finanziario e quest’anno vogliono spendere 75 mnl x 2 giocatori senza vendere? quindi le regole nn valgono probabilmente 🙁
L’inter è stata sanzionata per il FFP prima della perdita di 140 milioni dell’anno passato perchè nei bilanci precedenti aveva perdite di bilancio di 70-80 milioni all’anno. Questo per essere precisi. Nell’accordo con l’uefa però hanno ottenuto di poter chiudere il bilancio 14/15 senza restrizioni e quindi qualunque tipo di perdita (-140 appunto), ma con l’obbligo di chiudere il bilancio 15/16 con max -30 e i bilanci 16/17 e 17/18 in parità. Questo è quello che dice il comunicato della uefa.
Quello che secondo me si sta travisando è la volontà dei cinesi: ma siete veramente sicuri che questi cinesi possano o vogliano fare il giochino degli arabi? Mi spiego: gli arabi che hanno comprato e stanno finanziando a suon di milioni Manchester City e PSG i soldi gli arrivano per diritto di nascita; gli accordi di sponsorizzazione con questi principi arabi arrivano mediante società (Etihad Airwas) o organismi (QTA, Quatar Tourism Authority) che non sono quotate in borsa, non sono società normali, sono strumenti utilizzati per catalizzare la ricchezza che proviene dal petrolio, dal gas e varie altre attività che arricchiscono le micronazioni del Golfo. Nessuno sa qual’è il fatturato di Etihad o della QTA (o della Fly Emirates) o della Quatar airways, nessuno sa qual’è la loro consistenza patrimoniale tolte le partecipazioni in altre società quotate (come Alitalia), nessuno sa quanto “è grande il loro portfolio”, perchè il Quatar e li altri stati producono ricchezza che va direttamente in mano alle famiglie di emiri che comandano quei territori. Queste società hanno capacità di spesa quasi infinite, e sono soltanto dei mezzi utilizzati per fare investimenti nel mondo, perchè se l’Alitalia è al 49% di proprietà di Etihad airways va benissimo, ma se è di proprietà per il 49% della famiglia al Thani (re e principi del QUatar) non va bene, perchè un re straniero, arabo e mediorientale possiede un’azienda estremamente importante di un paese dell’occidente. Le possibilità di spesa di queste società sono quasi infinite, e questi signori di tutti questi soldi non sanno che farsene, non sanno che valore realmente abbiano e li buttano come più gli pare (spesso però con progetti politici dietro). Questi cinesi invece sono quotati, magari ad una delle borse più libertine del mondo, ma sono comunque quotati, hanno dei bilanci, dei CDA, i soldi non gli arrivano per diritto di nascita ma tramite i meccanismi del mercato, con la compravendita di beni, sia da produttore a consumatore che come rivenditore. Non comprano l’Inter per 4-500 mln e poi gli buttano mln di euro di sponsorizzazione a prezzi fuori mercato (perchè sponsorizzare per 100 mln di euro all’anno l’Inter è una cifra di almeno 5 volte fuori mercato) per anni, perchè hanno dei conti da rispettare, hanno gente da pagare e gente che li deve pagare, sono una società normale come tante altre. Se qualcuno pensa che i cinesi sono arrivati a Milano per regalare soldi siete fuori strada, questi fanno business, fanno affari, hanno dietro il governo cinese che ha come obiettivi tutto tranne che regalare soldi all’Inter; questi sono imprenditori, non imperatori. Se vi aspettate sponsorizzazioni fuori mercato dai cinesi vuol dire che avete un’ottima immaginazione.
Quindi secondo te quale è la soluzione per rientrare nel fair play? Poi in ogni modo se non regalano soldi con le sponsorizzazioni gonfiate devono comunque buttare ogni anno 100-150 milioni per ripianare le perdite di bilancio.
Secondo me a gennaio o, al massimo, a giugno del 2017 l’Inter venderà due VIP, che secondo me saranno Icardi e Brozovic, perchè sono gli unici giocatori che possono garantire plusvalenze abbastanza consistenti da riempire la voragine che si è aperta nel bilancio interista. Secondo me questa è l’unica soluzione percorribile. Aggiungo poi che le mega sponsorizzazioni di PSG e Man. City sono sponsorizzazioni da main sponsor, cioè da sponsor principale, che l’Inter ha già e si chiama Pirelli, almeno per i prossimi 3 anni, e quindi la giurisprudenza che ammette sponsorizzazioni fino al 30% ecc. ecc. è stata elaborata su questo tipo di sponsorship che Suning, almeno fino al 2019, non può fare. Poi, come già detto, la regola del 30% non è scritta da nessuna parte nei regolamenti, è solo il risultato della giurisprudenza UEFA su casi particolari; la regola generale è quella del Fair Value, come scritto anche nell’articolo, e in Italia il Fair Value di certe sponsorizzazioni è molto più basso che in altre realtà (come in inghilterra ad esempio), quindi questa storia del 30% regge fino a un certo punto.
La sponsorizzazione gonfiata del psg non è quella del main sponsor che è fly emiretes ma è quella del QTA che è una società che si occupa del turismo in qatar che è collegata direttamente al presidente del psg. Il city non ha più da alcuni anni la sponsorizzazione gonfiata di ethiad perchè non ne ha più bisogno visto i ricavi raggiunti. Vendere i giocatori a gennaio per l’inter non avrebbe senso, tanto valeva venderli adesso. Senza contare che la sola vendita di brozovic non basterebbe a coprire le perdite (forse neanche unita a quella di icardi) e le vendite fatte a giugno vanno nel prossimo bilancio non in questo (almeno dovrebbe essere così) e in maniera il problema si riproporrebbe nel 17/18 visto che deve chiudere anche quel bilancio in pari per il FFP e le plusvalenze valgono solo per un bilancio e non per quelli dopo. Quindi o verrà fatta una sponsorizzazione gonfiata oppure affronterà le sanzioni per non aver rispettato il FFP a mio parere.
[…] L’Inter, comunque, resta in continuo contatto con l’Uefa, in attesa di sviluppi futuri. Ad oggi i vincoli per il prossimo bilancio sono ancora intatti, ma dalla proprietà nerazzurra filtra ottimismo sul possibile raggiungimento degli obiettivi in chiave FPF, nonostante gli investimenti sul mercato.” – Articolo originale su calcioefinanza.it […]