Trieste è la prima grande città italiana per spesa pro capite per gli impianti sportivi, con i suoi 20.24 euro all’anno. Seguono Torino e Catania che si fermano tra i 17 e i 18 euro. Ultima è Roma: 0.16 centesimi investiti per cittadino della capitale. Openpolis messo in ordine quanto spendono le città italiane per gli impianti sportivi comunali, che spaziono dagli stadi alle palestre (ma sono escluse le piscine). La cifra, sottolinea l’associazione di fact checker, “include sia i costi di funzionamento ordinario, come il personale o l’acquisto del materiale necessario per le diverse attività sportive, sia gli interventi di manutenzione straordinaria”.
Secondo quanto emerge dai dati di Openpolis, insomma, le Olimpiadi del 2024 per Roma sarebbero potuta essere una buona occasione se è vero che l’eventuale organizzazione dei Giochi avrebbe fruttato alla città benefici per oltre 7miliardi di euro, grazie agli investimenti diretti e all’indotto olimpico. Sicuramente sarebbero migliorati gli impianti sportivi comunali che godono di investimenti inferiori anche a quelli di Palermo, Genova e Bari che certo non brillano per generosità pro capite.
I dati raccolti sono relativi al 2014, ma sebbene siano passati due anni le cifre non dovrebbero essere cambiate in maniera drastica. Roma fa molto male tra le città con più di 200mila abitanti, ma in assoluto può consolarsi pensando a quei paesi che per svariate ragioni spendono zero euro pro capite per lo sport comunale. La speranza della Capitale è che dopo il no ai Giochi non arrivi la beffa: lo Stato potrebbe chiedere alla Città Eterna di rientrare della spesa sostenuta dal comitato promotore in un annetto di attività.