A due anni dall’acquisto del Bologna per Joey Saputo è giunto il momento di una verifica. Dopo gli investimenti iniziali per sistemare il bilancio (70 milioni di euro) e i successivi impegni del club, il presidente sta conducendo una verifica a tutto campo.
Nelle prossime settimane Saputo sarà a Casteldebole, come rivela oggi La Repubblica Bologna.
I riultati dal campo sono positivi: dopo 7 partite il Bologna ha 10 punti. Destro, che era l’incognita più pesante dopo una estate di sofferenze, ha già segnato tre gol, gli stessi di Verdi che è una delle note più liete.
Fra i nuovi acquisti sia Krejci che Nagy si sono inseriti benissimo e anche Di Francesco.
PUNTI CHIAVE. Ci sono tre aspetti chiave: la questione stadio, la gestione economica del club e il fattore pubblico.
Il restyling vero e proprio del Dall’Ara, dopo i primi lavori un anno fa pagati a peso d’oro, è ancora lontano e le diatribe sull’antistadio sono appena agli inizi. L’ipotesi di un impianto nuovo lontano dal centro resta sullo sfondo ma non è mai tramontata.
Dalla tifoseria Saputo si aspettava di più. A Montreal lo stadio è sempre pieno, circa 21 mila tagliandi esauriti. La svolta che al Dall’Ara il patron auspicava invece non c’è stata. C’erano 13.295 abbonati l’ultimo anno della presidenza Guaraldi, ce ne sono 13.576 ora dopo il calo dell’anno scorso (12.734).
Vale anche per la media spettatori: 21.145 nell’ultimo anno della precedente gestione (2013-2014), 18.900 l’ultimo campionato. Sinora siamo attestati sulle 18 mila presenze (con l’arrivo delle grandi il quadro migliorerà), ma il colpo d’occhio non è dei migliori.
Il problema però è complessivo e se guardiamo agli abbonati Bologna è oggi la settima squadra (su 20). È insomma il calcio in Italia che boccheggia.
L’ultimo snodo è quello di una gestione più onerosa di quanto lo stesso Saputo si aspettasse. In due stagioni, il rosso supera i 60 milioni ed è destinato a salire. Era in larga parte preventivato, ma a più riprese, nell’ultimo delicato Cda che ha approvato il bilancio, il proprietario rossoblù ha sottolineato la necessità di monitorare i conti. Anche perché i tavoli aperti sono molteplici. Un segnale che il suo management, in scadenza di contratto fra un anno, cercherà di cogliere.