A 11 mesi dall’annuncio della città che verrà prescelta a Lima il 14 settembre prossimo (in corsa Parigi, Los Angeles e la meno quotata Budapest), Roma si ritira.
Il no è costato già 12 milioni di euro, diventeranno circa 15 tasse incluse con la liquidazione dei contratti coinvolti nella promozione. Ne ha scritto oggi il quotidiano La Repubblica.
Il budget previsto era di 24,9 milioni. Il Comitato organizzatore coordinato da Diana Bianchedi è sciolto. «Oggi è il giorno della chiarezza. Ho scritto al Cio una lettera con la quale interrompiamo il percorso della candidatura di Roma 2024».
«Ho sempre sostenuto – ha detto mestamente Giovanni Malagò – che per portare avanti questo progetto servivano tre gambe. Sin dall’inizio c’erano, ma una di queste, esclusivamente per motivi ideologici e demagogici, è venuta a mancare».
Il riferimento esplicito è all’assemblea capitolina, Malagò confuta tutti gli argomenti della sindaca per dire no (sprechi, cementificazione, ritiro delle altre città, dissenso dei cittadini, debito di Roma ‘60) ma ormai suona come un discorso postumo.
«Ora c’è da rimarginare la ferita, ma anche bisogno di tornare credibili, per questo ho deciso di candidare Milano per ospitare la sessione del Cio del 2019» ha aggiunto lo stesso Malagò. E da lì, magari candidare il capoluogo lombardo ai Giochi 2028.
Roma, intanto, è fuori. «Anche se tecnicamente la candidatura è solo interrotta, abbiamo perso credibilità: il Cio non ci vota più».