Il calcio italiano conta per l’11% del Pil del football mondiale. A rivelarlo è lo studio ‘Il conto economico del calcio italiano’ presentato stamane dalla Figc presso la Camera dei Deputati.
“La Figc conta ben 1,4 milioni di tesserati e 600 mila partite ufficiali organizzate ogni anno – ha sottolineato Tavecchio – e questa attività produce un volume d’affari importante, con un fatturato di oltre 3,7 miliardi di euro” ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio.
Purtroppo – e questa è la nota dolente – il calcio italiano ha fatto registrare una perdita pari a 525,8 milioni di euro nella stagione 2014/15.
Secondo le stime della Federcalcio, il 98,7% del dato aggregato deriva dalle perdite registrate nei campionati professionistici (519 milioni), mentre leghe e calcio dilettantistico e giovanile presentano un risultato netto negativo pari rispettivamente a 4,2 e 6,6 milioni.
In controtendenza la Figc, che ha prodotto un risultato netto positivo per circa 4 milioni di euro.
“Il calcio per l’Italia e gli italiani non è solo passione, ma anche un importante volano di crescita economica, sociale e occupazionale“, ha spiegato il dg della Federcalcio, Michele Uva.
“Il report che presentiamo oggi – aggiunge il dg di via Allegri – rappresenta un unicum a livello internazionale e il primo passo di un nuovo filone di analisi, che nei prossimi anni permetterà di trattare anche il tema dell’indotto economico generato dal calcio all’interno del Sistema Italia”.
“Stiamo facendo – ha sottolineato Tavecchio – una valutazione statistico-scientifica del sistema calcio, che è un gioco ma incide a fondo sul sistema economico e sociale del Paese”.