L’Inter ha chiuso l’esercizio 2015-2016 con una perdita netta consolidata di 59,574 milioni, in miglioramento dai -140,443 milioni dell’anno prima. L’ufficialità è arrivata oggi, in seguito all’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea dei soci nerazzurri.
Numeri ancora in rosso, quindi, ma in miglioramento rispetto a quelli di un anno fa. E che dovrebbero ancora migliorare nella prossima stagione, quando, secondo l’ad nerazzurro Michael Bolingbroke, la perdita dovrebbe ridursi fino a 24 milioni circa.
Bilancio Inter 2016, i ricavi
Come più volte anticipato da Erick Thohir, il fatturato consolidato dell’Inter per l’esercizio al 30 giugno 2016 avrebbe superato quota 180 milioni di euro. E così è stato, fermandosi a 186,8 milioni, in crescita del 9,3% da 170,9 rispetto al bilancio 2015. Considerando anche la gestione dei diritti dei calciatori, i ricavi salgono a 241,39 milioni di euro, 42,9 milioni in più se confrontato ai 198,5 del 2015.

Una crescita generale: i ricavi da gara salgono a 18,2 milioni (soprattutto grazie ai maggiori incassi da biglietteria anche per le amichevole), oltre ai 7.5 milioni per i 27.800 abbonamenti venduti. L’aumento degli incassi da sponsorizzazioni (che hanno toccato quota 30,2 milioni) è invece dovuto essenzialmente ai 4 milioni di “signing bonus” da Pirelli (che ha versato così 17.7 milioni complessivi) per il rinnovo del contratto, che ha compensato la diminuzione degli incassi da parte di Nike a causa della mancata partecipazione alle coppe europee (12.5 milioni versati dallo sponsor tecnico).
Salgono anche i proventi televisivi grazie al miglior piazzamento in campionato e al nuovo contratto della Serie A, mentre alla voce “altri ricavi” fanno riferimento anche i 14,7 milioni incassati grazie all’accordo con Infront per la concessione di spazi promo pubblicitari. In crescita, infine, pure le plusvalenze, soprattutto grazie alle cessioni di Kovacic e Guarin, con altri 3,6 milioni incassati come bonus da tutte le cessioni.

Bilancio Inter 2016, i costi
All’aumento dei ricavi ha fatto fronte una netta diminuzione dei costi, dovuta soprattutto all’assenza degli accantonamenti effettuati dalla società nerazzurra nel bilancio 2015.

Alla riduzione ha contribuito un drastico taglio agli ammortamenti, diminuiti per 20,3 milioni. In crescita, invece, il costo del personale, dovuto all’aumento dei compensi contrattuali dei calciatori, agli oneri per risoluzioni contrattuali e ad oneri sostenuti per le differenze di ingaggio di giocatori ceduti in prestito, mentre 3,4 milioni sono stati i compensi per i diritti d’immagine e 10,3 i milioni spesi per i costi dei prestiti dei giocatori.

Bilancio Inter 2016, Ebitda e risultato netto
L’EBITDA consolidato è pari a 10,1 milioni di euro, incrementato di 9,6 milioni rispetto agli 0,5 del bilancio al 30 giugno 2015. Cifra che, stando all’ad Bolingbroke, è destinata a raddoppiare nel prossimo esercizio.
Per quanto riguarda il bilancio al 30 giugno 2016, la differenza tra valore e costi della produzione è stata di 18,8 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 36 milioni tra oneri finanziari (28 milioni circa, relativi ad interessi sui finanziamenti), oneri straordinari (6 milioni relativi ai costi per le consulenze sostenuti per l’ingresso in società di Suning) e svalutazioni. Il risultato prima delle imposte, quindi, è di 55,688 milioni di euro: -59,573 milioni è, infine, il risultato netto.
Bilancio Inter 2016, Financial Fair Play
Un risultato netto che, stando alle posizioni dell’Inter, avrebbe fatto rispettare alla società i vincoli del Fair Play Finanziario. La perdita di esercizio calcolata in base ai criteri stabiliti dal Financial Fair Play, infatti, sarebbe inferiore a 30 milioni di euro (in attesa di approvazione formale da parte della UEFA). Tanto che l’Inter non ha nemmeno effettuato accantonamenti in previsione di eventuali multe in arrivo dall’Uefa. “Dovevamo avere perdite inferiori a 30 milioni ma alcuni parametri sono cambiati e dovremmo aver superato l’obiettivo – le parole di Bolingbroke -. Ci viene ora chiesto un pareggio, se raggiungiamo questo difficile obiettivo avremo raggiunto il nostro obiettivo”.
Riuscite a spiegare come si fa a dire che la perdita per il FFP è inferiore a 30 milioni avendo un risultato netto di -60 milioni? Vorrebbe dire che sono presenti circa 30 milioni di costi virtuosi visto che le imposte a livello consolidato dovrebbero essere circa zero o addirittura positive. Ma come fa l’inter ad avere costi virtuosi così alti? Non avendo ammortamenti per lo stadio ha solo i costi per il settore giovanile e poco altro e quindi non dovrebbero superare neanche i 10 milioni. Grazie.
secondo me non contano i costi di “cambio proprietà” e i costi per ristrutturare san siro e/o la pinetina
Anche non considerando i 6 milioni “straordinari” siamo sempre intorno ai -40 milioni. I costi per san siro credo proprio che non li abbiano pagati l’inter o il milan ma la uefa insieme al comune di milano per poter ospitare la finale di CL.
Gli indicatori fondamentali mi sembra che siano un rapporto perdite / fatturato del -25%, e se ricordo bene a stato patrimoniale c’erano disponibilità finanziarie di 50 milioni a fronte di debiti di 230, ovvero un indebitamento netto di 180, che con le nuove perdite fanno 240, il famoso indebitamento netto pari al 100% fatturato. O sbaglio?
Mi chiedo come possiate ( e mi rifersco a chi ha commentato) commentare dati di bilancio prendendo solo alcune foto e non tutto il bilancio…. ad esempio nell’articolo non si parla sei 10.5 milioni messi a bilancio (anche se ancora non incassati) per la vendita di Alvarez senza parlare delle plusvalenze ottenute non dalla cessione, ma dalla differenza tra cifra guadagnata e stipendio non pagato per i giocatori venduti…
Comunque i costi di San Siro li pagano Inter e Milan non il comune… e quelli sono Virtuosi..se andaste a cercare il bilancio completo compresa la nota integrativa e ve lo scaricaste come fa chiunque voglia analizzarlo, vi accorgereste che i -30 erano stati raggiunti