Electronic Arts, l’azienda che ogni anno con i suoi videogiochi Fifa si assicura i primi posti del settore nelle varie piattaforme sarebbe pronta a lasciare l’Italia. Lo scrive oggi La Repubblica che parla anche della crisi della sede italiana di Twitter.
Il nostro campionato di calcio non è da anni il più bello del mondo, l’Italia non innova, i giganti si spostano e si perdono posti di lavoro.
Electronic Arts ha duplicato il proprio valore a Wall Street negli ultimi due anni e dopo anni di ridimensionamento della sede italiana avrebbe sondato alcuni distributori di videogiochi per capire se sia più conveniente chiudere la filiale milanese e affidare a loro la diffusione di Fifa – ma anche altri titoli di punta come Battlefield – o salvare la sede e i dipendenti lombardi.
E anche qui altri lavoratori che attendono di sapere cosa accadrà nel loro futuro così come accaduto appunto a Twitter dove i 17 dipendenti attendono di conoscere il proprio futuro, ma le ipotesi sul tavolo sono sostanzialmente due: chiusura completa della filiale italiana o mantenimento di un presidio con due dipendenti e il licenziamento degli altri 15.
«Viviamo alla giornata, non sappiamo se domani saremo ancora qui» dice uno di loro dalla sede milanese in dismissione. Resta per il momento il country manager Salvatore Ippolito a rappresentare Twitter Italia srl.
La società nel 2015 aveva un fatturato da 3,9 milioni di euro con un +256% sull’anno precedente, il primo d’esercizio, che aveva fatto registrare 1,1 milioni, un utile netto di 179 mila euro, e un’assoluta assenza di indebitamento bancario.
Ormai prossima alla chiusura anche la sede milanese, i sempre più vicini licenziamenti italiani fanno parte del più ampio piano di ristrutturazione partito da San Francisco che conta una riduzione di circa 300 dipendenti a livello mondiale.
Ieri il titolo a Wall Street era a 17,31 dollari, mentre a dicembre toccava i 24 per le voci di una possibile acquisizione da parte di colossi come la Disney – e arriva alle chiusure delle filiali non strategiche.
Dopo l’Italia potrebbe toccare a Germania e Olanda: i cinguettii possono essere anche molto autorevoli – come nel caso di Donald Trump che ama utilizzarli – ma il potenziale economico resta non sfruttato, e anche il recente interesse per gli eventi in streaming non sembra aver spostato gli equilibri.