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Esultanza Jakub Jankto Udinese dopo gol, goal celebration, Torino 15-10-2016, Juventus Stadium, Football Calcio 2016/2017 Serie A, Juventus - Udinese, Foto Filippo Alfero/Insidefoto

Da mercato di riparazione a mercato di investimento sul futuro. Il mercato di gennaio sembra destinato – almeno per alcuni grandi club – a subire questa mutazione.

Da un lato ci sono le grandi squadre che acquistano il giocatore con esborsi di denaro importanti, mentre dall’altro le società di fascia media che valorizzano, attraverso plusvalenze altrettanto notevoli, i propri investimenti.

Operazioni che mettono al centro dell’attenzione il player trading, ovvero tutte le operazioni legate all’acquisto e alla cessione di calciatori, che dal punto di vista economico producono plusvalenze e/o minusvalenze, ricavi e/o costi per prestiti oltre ad altri ricavi e oneri accessori.

L’obiettivo del Player Trading è quello di far fronte al costo degli ammortamenti della rosa calciatori, una forma di “autofinanziamento” dei diritti pluriennali.

Per quanto riguarda i bilanci di Serie A, è opportuno ricordare che a partire dalla stagione sportiva 2015/16, al calcolo del P.T.  non sono più applicabili, i proventi e gli oneri da compartecipazione, ovvero le c.d. comproprietà (ex articolo 102 bis NOIF).

Inoltre bisogna sottolineare prima di questa analisi, che i dati non sono del tutto omogenei,  perché alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno.

I componenti economici positivi sono: le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea, gli altri ricavi derivanti dalla gestione economica dei calciatori ed i proventi da compartecipazione.

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Dalla tabella è possibile notare come la quota più rilevante dei ricavi derivanti dalla gestione economica dei calciatori è data dalle plusvalenze, dove è l’Udinese la squadra con l’importo più alto, di poco superiore ai 48 milioni di euro, seguito dal Genoa che incassa circa 30 milioni di euro dalla cessione dei suoi calciatori, quasi appaiati invece a circa 20 milioni Atalanta e Sassuolo.

Gli oneri da gestione diritti dei calciatori

I componenti economici negativi comprendono: le minusvalenze, gli oneri da cessione temporanea, gli altri oneri da gestione calciatori ed gli oneri da compartecipazione.

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Per quanto riguarda invece gli oneri totali derivanti della gestione economica dei calciatori, è il Genoa la squadra con il più alto esborso per i diritti dei suoi giocatori (circa 21 milioni di euro), dato molto rilevante considerate le società prese in esame; infatti Atalanta e Udinese si attestano entrambe su circa 2 milioni di oneri totali, mentre per il Sassuolo i costi sono “solo” 468.000 euro.

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Dunque il risultato della Gestione Operativa Netta, derivante dalla differenza tra ricavi e oneri totali della gestione economica dei calciatori, è molto positivo per tutte squadre considerate, dove è l’Udinese la società con il differenziale più alto con circa 56 milioni di euro, seguita da Sassuolo e Atalanta rispettivamente con 26 e 24 milioni, ultima il Genoa con circa 19 milioni di euro per effetto dell’alto ammontare degli oneri.

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Con Ammortamento è inteso il costo annuale del cartellino del calciatore, ripartito generalmente per la durata del contratto. In questa tabella è possibile notare come l’Udinese è la squadra con il più alto ammontare complessivo (circa 28 milioni di euro), dato giustificato dalla presenza in rosa di calciatori  con un importante valore contabile. A seguire ci sono Sassuolo (17 milioni), Genoa /15,6 milioni), e Atalanta (12 milioni).

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Dalla tabella di sintesi, si può osservare come tutte le squadre in questione dimostrano un saldo del Player Trading positivo, ciò significa che i costi annuali dei diritti pluriennali dei calciatori, sono completamente coperti dal risultato netto derivante dalla gestione economica degli stessi diritti.

Questa mini classifica vede davanti a tutti ancora una volta l’Udinese con un saldo positivo per 27, 4 milioni di euro, seguita dall’Atalanta con circa 12 milioni davanti a Sassuolo e Genoa con rispettivamente 9 e 3,6 milioni di euro.  

In conclusione è giusto sottolineare come un’attenta gestione operativa del Player Trading genera degli effetti positivi nella determinazione del risultato d’esercizio, ma è vero anche che essendo un’attività molto legata all’andamento ai risultati sportivi, a volte per questo tipo di società non è semplice realizzare delle plusvalenze che consentano di coprire considerevoli costi di ammortamento della rosa, per questo motivo infatti è molto alto il rischio di intercorrere in effetti negativi in bilancio.

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Con una laurea in Economia e Management dicono anche che sia deformazione professionale, ma la passione per il calcio, mi fa spesso guardare prima "i numeri"!