“Valorizzare il patrimonio di diritti di cui disponiamo passa anche per un preciso lavoro di promozione da fare in tutto l’arco della settimana”. Lo ha detto, in qualità di vicedirettore Sky Sport24 e responsabile per il web, l’app e l’integrazione digitale dell’offerta sportiva, Matteo Marani, ex direttore del Guerin Sportivo.
Una intervista assai interessante, quella di Marani, pubblicata nel Week end da Prima Comunicazione, che racconta come un evento televisivo non sia più ormai fine a se stesso ma abbia un valore anche in funzione dell’investimento che è stato fatto per acquisirlo.
Ovviamente è giusto dire che vi è una circolarità in questo rapporto. Nel senso che il valore dei diritti tv non è sganciato dall’effettiva popolarità dell’evento e che quindi il pathos che si crea non è del tutto artificiale, anche se sicuramente il parlarne crea un valore aggiunto in termini di attesa e interesse.
“In questi ultimi mesi – dichiara Marani – siamo stati particolarmente attenti a farlo: penso a come abbiamo raccontato il ritorno del derby di basket a Bologna tra Fortitudo e Virtus, a come abbiamo presentato un’amichevole dell’Inter a Marbella durante le feste natalizie, a come stiamo ‘sostenendo’ le partite e il campionato di Premier League”.
Va ricordato in questo senso che la Premier è tornata nel palinsesto dei canali Sky dopo un triennio su Fox Sports.
Marani spiega, in parole povere, che non tutte le amichevoli sono uguali, il che porta le scelte giornalistiche in un’ottica diversa da quella del puro racconto dell’evento.
Nessuno si stupisce, naturalmente. I detrattori parleranno di eventi “pompati”, gli altri si limiteranno a constatare l’ufficializzazione di una dinamica che in qualche modo si era già intuita (“i telecronisti enfatizzano anche le gare che fanno dormire” si sente dire ogni tanto).
Nel frattempo la piattaforma Sky contina a crescere e Marani racconta a Prima Comunicazione il lavoro che sta dietro: “Siamo aperti dalla mattina alle otto fino all’una di notte e per fare procedere meglio e in maniera più integrata il tg, il sito e l’app”, continua Marani, “abbiamo modificato l’organizzazione costruendo un central desk di cinque persone formato da Alessandro Biolchi, Marco Caineri, Luca Marchetti, Andrea Sillitti e Giuseppe Simone”.
“Sono caporedattori, vice caporedattori e capiservizio che riportano a me e assieme a me si occupano di garantire per 18 ore al giorno e per 365 giorni all’anno la continuità e la qualità dell’on air. Tutti hanno l’esperienza e le capacità per assumersi la responsabilità della guida, sono miei vicari.
“È a questo tavolo che, in linea di massima, pianifichiamo, a partire dal momento zero, il percorso naturale di ogni notizia, come debba passare sul tg, come sul web, come sull’app. Accanto a questa linea di cinque, poi, ci sono dieci coordinatori, tra cui due donne molto brave al desk, e tocca quindi a questi colleghi interagire con l’area che tratta il contenuto e con quella che si occupa della messa in onda”.
Marani assicura: “Da noi web, app e tg sono ormai realmente integrati e non si tratta affatto di una faccenda banale. Abbiamo creato una forte commistione di professionalità e vocazioni. Il nuovo responsabile del sito, Daniele Caiola, viene dal telegiornale; due persone sono state spostate dal web alla tivù e, per converso, un altro collega dalla tivù al web, e la logica è quella di fondere realmente le esperienze e i linguaggi. Era necessario”.
“Il nostro brand – conclude Marani – deve trasferire all’esterno un’immagine coerente. I frutti di questo lavoro, oltretutto, ora si stanno vedendo: tutti gli indicatori, gli ascolti, come i click o i download, sono in netto progresso”.
E’ possibile leggere l’intervista integrale sul numero attualmente in edicola? Non ho trovato riferimenti sul sito della rivista.