Lo sport degli Stati Uniti d’America fa blocco contro il presidente Donald Trump. Preso il suo posto nello Studio Ovale il 20 gennaio, Trump ha lavorato da subito con foga ma il mondo dello sport non ha apprezzato le scelte per contrastare l’immigrazione messe in atto dalla nuova amministrazione statunitense. Il basket, il Comitato olimpico e anche membri della federazione di baseball sono fortemente critici con le scelte del presidente americano.
Innanzitutto il mondo Olimpico. La paura è che le politiche di chiusura del presidente repubblicano possano rallentare la corsa di Los Angeles che punta a ospitare i Giochi Olimpici del 2024, quelli – per intenderci – che avrebbe dovuto contendere a Roma. La gara entrerà nel vivo in estate e anche se dal comitato organizzatore si affrettano a confermare il sostegno di Washington: “Sappiamo che l’esecutivo sostiene il movimento olimpico e la nostra candidatura”, hanno sottolineato dal comitato.
Ma questo non basta. Come fa notare la rivista specializzata Palco 23, non è chiaro se la nazionale statunitense parteciperà alla World Wrestling Cup che inizierà tra poche settimane in Iran. “Il presidente non ha la minima idea di ciò che sta causando nel mondo dello sport”, ha detto Christina Kelley, dirigente della American Wrestling Federation.
Anche la NBA, che un po’ di potere lo può esercitare in America, ha chiesto al governo chiarimenti sul potenziale impatto delle nuove norme sull’immigrazione sullo sport a stelle e strisce, soprattutto per quanto riguarda il divieto di ingresso su suolo americano per i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana (Siria, Libia, Iraq, Iran, Yemen, Somalia e Sudan).
I’m not “anti-trump”, I’m just anti-bullying and pro-respect https://t.co/KqnjzBz8YE
— Collin McHugh (@Collin_McHugh) January 14, 2017
“Abbiamo contattato il Dipartimento di Stato e stanno raccogliendo informazioni per capire come questo ordine esecutivo colpisce i giocatori che si trovano nei paesi colpiti” dalla norma, ha detto il portavoce NBA, Mike Bass. In un comunicato, l’associazione ha confermato il suo essere che “globale e siamo orgogliosi di attrarre i migliori giocatori da tutto il mondo”. Giocatori di basket attualmente a rischio sono Milwaukee Bucks Thon e Luol Deng, entrambi nati in Sud Sudan.
Anche dallo sport preferito di Trump, baseball, arrivano critiche alla nuova presidenza. Il lanciatore degli Astros Houston, Collin McHugh, aveva già fatto capire in campagna elettorale quanto fosse distante dall’allora candidato repubblicano. Una manciate di settimana e fa non si è lasciato sfuggire l’occasione di sottolineare le sue idee: “Non sono anti-Trump – ha scritto su Twitter – ma sono contro i bulli e per il rispetto delle persone”. Per finire, i timori del mondo del calcio: la paura è che le scelte di Trump contro il Messico possano far naufragare il sogno di una Coppa del Mondo del Nord America nel 2026.