La Juventus, già aritmeticamente campione d’Italia, dopo la sconfitta di domenica della Roma sul campo del Catania, supera per 1-0 l’Atalanta (gol di Padoin) e festeggia nel modo migliore il trentesimo scudetto con i suoi tifosi allo Juventus Stadium. Se in campionato la supremazia dei bianconeri è stata netta, i 96 punti fin qui raccimolati dalla Juve hanno permesso al club presieduto da Andrea Agnelli di raggiungere un importante risultato anche dal punto di vista della redditività sportiva dei propri investimenti.
Secondo le elaborazioni di Calcioefinanza.it, infatti, la Juventus, quando mancano 2 giornate alla fine del campionato, è quella che tra i grandi club di Serie A ha ottenuto il migliore rapporto tra investimenti (intesi come ingaggi e somme spese nel calciomercato) e punti. I 96 punti conquistati dalla squadra guidata da Antonio Conte sono arrivati a fronte di investimenti pari a 146,86 milioni di euro. Il costo di ciascun punto è pertanto pari a 1,53 milioni.
Tra i top club della Serie A (quelli con maggiori ricavi) come la Juve ha fatto finora solo la Lazio di Claudio Lotito. Ma solo perché il club biancoceleste ha investito considerevolmente meno dei bianconeri. I 53 punti realizzati finora dalla Lazio sono arrivati infatti a fronte di investimenti per 81,2 milioni.
Ma la serata di festa lascia anche qualche dubbio per il futuro ai tifosi della Signora. Dopo le indiscrezioni arrivate dalla Spagna secondo cui il Real Madrid avrebbe messo nel mirino Paul Pogba, si apre ora anche il caso Conte, con l’allenatore del terzo scudetto consecutivo che apre ufficialmente la riflessione sul suo futuro.
«Antonio resta con noi» canta lo Juventus Stadium e Conte applaude raccogliendo l’ovazione. A fine partita, i giocatori lo portano in trionfo. È lui l’uomo scudetto, è lui il primo punto di domanda per il futuro: ha ancora un anno di contratto e quindi non dovrebbero esserci problemi. Ma rinnoverà o resterà con il rapporto in scadenza? O sceglierà una nuova avventura? L’ad Beppe Marotta conferma: «Nel corso di questa settimana, o la prossima, immediatamente dopo la partita di Roma, affronteremo con Conte quello che può essere il suo futuro, partendo, come abbiamo detto sempre e ribadito in questi giorni, di avere tra le mani un patrimonio».
Dopo la festa, Conte spiega: «L’abbiamo sempre detto, a bocce ferme parleremo e fare attente valutazioni sotto tutti i punti di vista. Sono stati tre anni dispendiosi e molto intensi, devo ringraziare i ragazzi. La storia della Juve diventa un handicap a livello di crescita: è il secondo anno che io e tanti ragazzi disputiamo le coppe europee. L’anno scorso siamo andati fuori ai quarti di Champions e sembrava che avessimo fallito. Abbiamo fatto un percorso di crescita e per tutto ci vuole tanta pazienza. Il tifoso vede vincere in Italia e vuole tornare protagonista anche in Europa. Colmare il gap in Europa non sarà facile né tra uno, né tra due, né tra tre anni. Qui inizia a non bastare più: uno fa i record, poi esce in semifinale di Europa League e si parla di cataclisma».
Le sue riflessioni non spazzano via i dubbi sulla sua permanenza, anzi. Ancora l’allenatore bianconero: «In Italia quanto fatto non è migliorabile. Storico è la definizione più attinente per questo scudetto e per quanto fatto in questi tre anni; abbiamo ricostruito, vinto tre campionati, due Supercoppe e fatto un percorso importante in Europa. Quella di oggi è la mia centesima vittoria in panchina, abbiamo conquistato 267 punti in tre anni e mancano ancora due partite. Più di così non si poteva fare. Devo capire alcune cose poi faremo le necessarie valutazioni, sapendo che per me la Juve sarà sempre la mia casa. Con Agnelli e Marotta valuteremo in maniera moto serena cosa fare per il bene della Juve, perché io voglio il bene della Juve in tutto e per tutto, e poi voglio capire se ho la forza per andare avanti».
Sul mercato Marotta con un sorriso dice: «Abbiamo già acquistato in giocatore? Il dubbio rimane, noi abbiamo lavorato, com’è giusto che sia, da gennaio come l’anno scorso quando abbiamo concluso l’operazione Llorente. Poi magari al momento opportuno, quando il campionato sarà terminato e il regolamento ci consentirà anche di affrontare dialetticamente tutte le situazioni, evidentemente saremo più chiari».
che futuro può avere una società che incassa 4 spiccioli dallo stadio e non è riuscita a migliroare in 10 anni i ricavi commerciali a differenza di tutto il resto d’Europa?
conte non è stupido a differenza di presidente e proprietà
faccio i complimenti a Duiego per i suoi commenti sull’analisi. Vorrrei far rilevare che la Roma quest’anno ha speo molto di più di quanto potesse spendere, infatti senza aumento dic apitale sarebbe praticamente in bancarotta, aspetto che non fa rilevare nessuno in Italia. Un nuovo aumento dic apitale mi sembra sia improbabile perchè non permesso dalla regole del fair play oppure sbaglio? mettetevi nei panni di conte, lui sa che la Juve sotto la sua gestione non ha avuto nessun aumento di capitale, mentre roma inter e milan hanno avuto tutte e tre adc dai loroa zionsiti di riferimento quindi hanno speso quest’anno più di quanto si ptopevano permettere e sono arrivate dietro alla Juve .
Spero che il vostro possa evidenziare questo aspetto