Il primo azionista del colosso Vivendi, Vincent Bollorè, è indagato dalla Procura di Milano con l’accusa di aggiotaggio in relazione all’operazione con la quale Vivendi ha acquistato fino al 28% di Mediaset. Ne danno notizia alcuni quotidiani spiegando che l’iniziativa deriva da un esposto presentato in procura dalla Fininvest che detiene il 40% di Mediaset.
Secondo Fininvest, il gruppo francese aveva creato “le condizioni” per “far scendere il titolo Mediaset” per poi lanciare la scalata “a prezzi di sconto” con la disdetta del contratto d’acquisto di Mediaset Premium pattuito in aprile insieme allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset.
L’indagine e’ stata aperta un mese fa dai pm milanesi, Fabio De Pasquale e Stefano Civardi.
‘No comment’ in mattinata da Vivendi alla notizia, riportata da Corriere della Sera e Repubblica, che Vincent Bollore‘ è indagato per aggiotaggio nell’ambito dell’inchiesta della procura milanese sulla scalata a Mediaset.
Il titolo Mediaset segna -0,15% in apertura a Piazza Affari. Questa mattina la notizia, pubblicata su Repubblica e Corriere della Sera, che Vincent Bollorè è indagato per aggiotaggio dalla procura di Milano nell’inchiesta sulla scalata di Vivendi a Mediaset, indagine partita da un esposto della Finivest.
Avvio difficile anche per il titolo Vivendi a Parigi. Le azioni cedono il 3,1% a 16,46 euro, in scia alla pubblicazione dei dati di bilancio di ieri che hanno deluso gli analisti e le notizie sulle indagini per aggiotaggio nei confronti del primo azionista, Vincent Bollorè.
Vivendi, “Esposto di Berlusconi infondato e ingiurioso”
L’iscrizione dei vertici di Vivendi nel registro degli indagati della Procura di Milano è il risultato di “un esposto infondato e ingiurioso” da parte di Berlusconi, a seguito dell’incremento di quote della media company francese nel capitale di Mediaset. Lo sostiene la stessa Vivendi in una nota nella quale ricorda come quest’iscrizione “allo stato non significa alcuna accusa contro nessuna persona”.
Legale Berlusconi, “In Procura solo atti documentali sulla cessione di Premium”
Sono “solo ed esclusivamente dati oggettivi e documentali”. Così Niccolò Ghedini, storico legale di Silvio Berlusconi e difensore di Mediaset nell’affaire Vivendi risponde alle parole della media company francese guidata dal finanziere Bollorè. “Come è a tutti noto, e a maggior ragione lo è per Vivendi – spiega Ghedini in una nota – Fininvest Spa ha sottoposto all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano solo ed esclusivamente dati oggettivi e documentali di quanto accaduto prima, durante e dopo il contratto per la cessione di Premium S.p.a”.
L’avvocato spiega che “la Procura di Milano ha iscritto il procedimento nei confronti di ignoti e solo dopo gli opportuni approfondimenti ha, evidentemente, ritenuto non infondata l’azione proposta. Tanto meno si può considerare ingiurioso in Italia rivolgersi alla Autorità Giudiziaria in casi consimili. La Procura ha, quindi, autonomamente valutato meritevoli di iscrizione a notizia di reato coloro che per Vivendi hanno posto in essere le condotte descritte nell’esposto di Fininvest S.p.a.”, conclude Ghedini.