Tutto è pronto, oggi l’assemblea elettiva della Figc sceglierà il futuro capo del calcio italiano e la lotta sarà tra Carlo Tavecchio, presidente uscente che si candida a completare la sua opera, e Andrea Abodi, ormai ex n.1 della Lega di B che ha deciso di scendere in campo forte della convinzione di avere dalla sua parte una buona base di voti per competere.

Ieri CF – calcioefinanza.it ha dedicato al tema un approfondimento su come funziona il meccanismo elettorale.

Al momento, stando ai consueti numeri della vigilia e alle dichiarazioni di voto delle componenti, in pole c’è l’attuale presidente. Superati i marosi dell’elezione passata, tra la piena crisi post-Mondiale e anche qualche gaffe verbale, se gli assetti elettorali hanno cambiato lo scenario, Tavecchio gode comunque dell’onda lunga dei suoi due anni e mezzo di governo. Vanta i riconoscimenti internazionali degli ultimi due anni e mezzo e promette di portare avanti il progetto delle seconde squadre per la A e più risorse per la B.

Abodi chiede una federazione “più trasparente, moderna e condivisa”, e punta sul settore giovanile e sulle infrastrutture.

Rispetto al confronto Tavecchio-Albertini, sono cambiate le coordinate del consenso: l’11 agosto 2014 la Figc era spaccata, da una parte le Leghe che appoggiavano Tavecchio dall’altra le componenti tecniche pro-Albertini.

Ora la federcalcio si prepara ad una nuova battaglia, e piu’ dei programmi pesano gli schieramenti, stavolta trasversale tra leghe e componenti tecniche.

Il 74enne presidente uscente, dirigente di lungo corso e una lunga carriera alle spalle (ha fatto anche il sindaco di Ponte Lambro, suo comune di nascita, in provincia di Como) in questi due anni e mezzo ha cercato di mediare nelle beghe delle varie Leghe.

Gode dell’appoggio della serie A e cercherà di pescare anche nella serie cadetta, non totalmente ‘bulgara’ nel voto pro-Abodi. Il suo zoccolo duro si chiama però Lnd, la Lega Dilettanti che ha guidato per 15 anni e che è, cosa che più conta, è la componente con più bacino di voti (34%). In suo favore si è anche schierata l’Assoallenatori guidata da Renzo Ulivieri (10%).

La serie A, che pesa per il 12%, si presenta spaccata per la sua governance interna – all’assemblea di domani i club arriveranno senza aver ancora rinnovato il loro presidente – ma a ‘larghissima’ maggioranza per Tavecchio.

Il quale facendo un po’ di conti arriverebbe sopra il 50%, fatte salve eventuali sorprese del voto segreto sulle quali per altro puntano tutti e due i candidati.

Abodi, più giovane, dirigente di presenza e oratoria, non si dice dunque sconfitto in partenza. Guida la Lega di B dal 2010 e per correre per la Figc ha deciso di dimettersi facendo sapere anche che non ci tornerà in caso di sconfitta. Oltre che sulla Lega cadetta il 57enne romano, ex direttore marketing della filiale italiana del Gruppo McCormack, azienda specializzata nell’organizzazione di grandi eventi, può contare sull’endorsement della Lega Pro (17%) e sull’Aic di Damiano Tommasi (20%).

Il discorso fatto per Tavecchio con la Lega di A vale anche per lui con la Lega di B dove di recente è stato riconfermato come presidente con 16 voti su 22. In mattinata la componente arbitri, che sembrava essere super partes, si è invece espressa, a favore del presidente uscente: “Intendiamo utilizzare la nostra facoltà di voto – ha spiegato il presidente Marcello Nicchi – Ci siamo chiesti cosa avesse fatto Tavecchio per l’Associazione italiana arbitri: il presidente uscente ci ha consentito di lavorare in tranquillità senza sottrarre un euro al nostro bilancio, ha combattuto contro gli episodi di violenza, ci ha aiutato a trovare uno sponsor. E poi à stata introdotta la Var. Per questo sosteniamo chi ci ha fatto del bene: votiamo Tavecchio, non abbandoniamo il suo progetto”.

Nel frattempo il presidente della Sampdoria, Ferrero, ha fatto la sua dichiarezione di voto. “Andrea Abodi – ha detto all’ANSA – è il cambiamento, la novità, gli riconosciamo di avere fatto un grande lavoro in serie B dando una svolta a quella Lega: ma Tavecchio ha fatto un buon lavoro, ed è giusto per me che possa portare a termine la sua opera”.
Sottolineando, però, che “quella di domani sarà una gara all’ultimo voto”. “Tra l’altro – prosegue – secondo me Abodi è in vantaggio: se vincesse sarebbe un peccato, perchè Tavecchio deve poter completare il suo programma. Lotito? E’ lui il peggior nemico di se stesso, e glielo dico da tanto. Mi auguro comunque – conclude il presidente della Samp – che il vincitore possa regalare concretezza al calcio e far ritornare alla gente la voglia di andare allo stadio per seguire lo sport più bello”
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