Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, attacca con durezza il mondo del calcio italiano pochi giorni dopo la rielezione di Carlo Tavecchio alla guida della FIGC: “Non si può accettare che ci sia una federazione che ha fatto delle nomine senza completare una componente”, ha detto il numero uno dello sport italiano parlando a margine della presentazione deigiochi invernali Special Olympics. Malagò se l’è presa con il pallone per essere arrivato al voto per la presidenza federale senza che la Serie A avesse aggiornato i suoi vertici: ora è necessario che la massima lega italiana elegga entro il 15 marzo presidente e consiglieri federali.
“L’ipotesi commissariamento? No, assolutamente no. Il Coni non ha alcun tipo di interferenza e di vigilanza nei confronti della Lega di Serie A che è una associazione privata – ha proseguito Malagò – Però il Coni ce l’ha nei confronti della Federcalcio che a sua volta ce l’ha nei confronti della componente della Serie A, che sono due cose diverse. La palla è nel campo della Federazione, e sulla base di quello che farà il Coni adotterà delle decisioni”.
Insomma, Tavecchio che anche grazie ai voti della Serie A è stato rieletto alla guida del calcio italiano dovrebbe aver compreso il messaggio di Malagò: o si arriva in tempi rapidi all’elezione di presidente e consiglio di lega, altrimenti la sua stessa rielezione potrebbe essere messa in discussione dallo stesso Coni che, piaccia o no, ha ben salde tra le mani le redini dello sport italiano.
Come è noto, la Serie A è chiamata a rinnovare la poltrona attualmente occupata da Maurizio Beretta. Una prima assemblea che avrebbe dovuto eleggere i vertici 2017-2020 era stata convocata a metà febbraio, poi però non si è trovata la quadra e tutto è stato posticipato a marzo inoltrato. Adesso però dal Coni sembra essere arrivato l’aut-aut.