Erick Thohir, presidente nonché azionista di minoranza dell’Inter, si trova coinvolto in un caso di presunta corruzione in relazione all’assegnazione dei Giochi d’Asia 2018. E si dice anche pronto ad andare in carcere.
Il caso ruota intorno all’organizzazione degli Asian Games 2018, rassegna continentale in programma fra 17 mesi ed ospitata dall’Indonesia, con 42 sport differenti e 493 eventi: l’indagine riguarda un sospetto di corruzione e la sottrazione di circa 650mila dollari dai fondi. Tre i soggetti indagati: Dody Iswandi (segretario generale), Anjas Rival (Tesoriere del Comitato Olimpico indonesiano, il KOI) e il fornitore di servizi Ikhwan Agus.
Thohir, che deve essere ancora ascoltato dagli inquirenti (così come il resto del Comitato Esecutivo del KOI), sarebbe coinvolto in quanto presidente del Comitato Olimpico indonesiano: «Noi rispettiamo la legge. Se verrà provato che ho sbagliato, sono pronto a essere punito – le parole di Thohir riportate dal sito Antaranews -. Sia chiaro che questa situazione non deve essere politicizzata, ma sono pronto ad andare in prigione».
«Dobbiamo separare le questioni individuali da quelle organizzative – ha proseguito il presidente dell’Inter -. Rispettiamo la necessità di procedure legali, ma la cosa più importante è che i processi organizzativi si svolgano al meglio. Non cambieremo i nostri regolamenti interni e sottolineiamo che la speranza nei Giochi d’Asia sia non solo un buon successo nell’evento, ma un miglioramento dell’economia per la gente».
Nel pomeriggio, l’Inter ha emesso sulla vicenda un comunicato stampa: “In relazione alle notizie divulgate dai mezzi di informazione in queste ore – si legge nella nota del club nerazzurro -, la Società informa che nei confronti del Presidente Erick Thohir non è in corso alcuna indagine. Erick Thohir è pronto a prestare la massima collaborazione all’anti-corruzione indonesiana in qualità di Presidente del Comitato Olimpico Indonesiano”.