Incontri, ma leciti e alla luce del sole. Il legale di Rocco Dominello a margine della prima udienza che vede coinvolto il suo assistito a Torino ha parlato con i giornalisti, rispondendo alle domande sul rapporto tra Dominello e il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Ivano Chiesa, del pool legale di Dominello insieme a Domenico Putrino, ha detto che “Andrea Agnelli e Rocco Dominello si sono incontrati più volte, come spesso accade tra il presidente di una squadra di calcio e il rappresentante di un gruppo ultrà, e sono stati incontri leciti, alla luce del sole”.
Chiesa difende Dominello nel processo “Alto Piemonte” che ruota sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte e che si estende ai presunti rapporti tra ultrà della Juventus e personaggi legati alla ‘ndrangheta. A processo, giova ricordarlo, non è finito alcun dirigente della Juventus, ma il presidente del club e altri dirigenti bianconeri sono stati deferiti dalla Procura federale proprio per i presunti rapporti con alcuni protagonisti della vicenda processuale. Ieri in Commissione Antimafia il legale di Agnelli, Luigi Chiappero, ha negato che da parte della società sia stata utilizzata consapevolmente la figura di Dominello, anche se, stando ad alcuni documenti emersi in serata, ci sarebbero degli elementi che dimostrebbero come Agnelli, è stato svelato dall’Huffingotn Post, “non solo fosse consapevole dei rapporti strutturati e delle concessioni fatte in favore dei gruppi del tifo organizzato e di esponenti malavitosi, ma che acconsentiva a tale condotta”.
A provare a far chiarezza in mattinata, insomma, è stato Chiesa che ha parlato di meeting mai nascosti, ma alla luce del sole. “Negli incontri tra Agnelli e Dominello si è parlato di ultrà, non capisco perché il mio cliente sia accusato di associazione di tipo mafioso. Se poi la Juve ha dato più biglietti del dovuto, è un problema di procura federale, ma in questa storia la ‘ndrangheta non c’entra nulla“.
La prossima udienza del processo, che vede imputate 23 persone, è stata fissata martedì 28 marzo, ma intanto lo stesso Chiesa ha spiegato ai cronisti presenti che il suo clienti sta valutando la possibilità di querelare il procuratore federale Giuseppe Pecoraro: “Rocco Dominello – ha detto – non è un boss mafioso, valuteremo ai fini di una querela le dichiarazioni rese da tutti quanti, comprese quelle del procuratore federale Giuseppe Pecoraro”.
“Andrea Agnelli dice il vero quando afferma di non avere mai incontrato un boss – ha aggiunto Chiesa – perché Dominello non lo è. Se danno per scontato che il mio cliente sia un mafioso, quando si tratta solo di un’ipotesi accusatoria, faremo i passi necessari per tutelarci”. Durante questa prima udienza preliminare, tra le altre cose, Regione Piemonte e Comune di Torino hanno chiesto di costituirsi parte civile. Lo ha fatto anche un azionista della Juventus, a differenza di quanto deciso dal club.
Marco Spinelli. Se la memoria non mi tradisce Giampiero Boniperti non diede mai spago agli ultras bianconeri,fu con l’avvento di Moggi che si cambiò politica e furono fatte concessioni a questa gente per tenerli buoni.Questo deferimento della Juventus in relazione ai suoi rapporti non cristallini con gli ultras non è che l’ultimo lascito della ditta Moggi-Giraudo