«Non sono più l’allenatore del Barcellona». Gerardo Martino annuncia l’addio al club catalano. Dopo la gara pareggiata per 1-1 con l’Atletico Madrid, che si è laureato campione di Spagna proprio sul campo del Barcellona, il tecnico argentino ufficializza il divorzio dal club azulgrana. «È una decisione presa di comune accordo con la società», dice Matino.
La cronaca della partita
L’Atletico Madrid resiste all’assalto del Barcellona, pareggia 1-1 al Camp Nou nella ‘finale’ della Liga ed è campione di Spagna. I colchoneros di Diego Simeone coronano lo straordinario campionato conquistando il 10° titolo della propria storia, il primo dal 1996, e ora col morale a mille si preparano per la finale di Champions League, in programma tra una settimana a Lisbona contro il Real Madrid. In attesa del ‘re di tutti i derby’, l’Atletico si siede sul trono della Liga con 90 punti, 3 in più rispetto alla coppia delle grandi deluse. Decisivo, alla fine, il gol che Godin realizza al 48′, replicando al vantaggio di Sanchez e spegnendo i sogni azulgrana. Il Barcellona va a segno al 32′ e per un quarto d’ora è campione virtuale. Poi, però, viene raggiunto da avversari capaci di lottare anche contro la sfortuna, che nei primi 20 minuti mette k.o. due pezzi da 90 come Diego Costa e Arda Turan. Dopo un quarto d’ora, l’Atletico perde il centravanti, sceso in campo in condizioni precarie. Diego Costa accenna uno scatto ma alza bandiera bianca per un nuovo problema muscolare alla coscia destra. Passano meno di 300 secondi e i colchoneros finiscono nuovamente nel mirino della malasorte. Arda Turan, toccato duro da Fabregas, deve gettare la spugna per un problema al fianco sinistro. I due big, in lacrime, si siedono in panchina. Al loro posto, Simeone inserisce Adrian e Raul Garcia. L’Atletico prova a riorganizzarsi e sembra contenere le iniziative del Barcellona. Ai padroni di casa, però, basta un lampo per sbloccare il risultato al 33′. Fabregas serve Messi, che nel cuore dell’area avversaria stoppa di petto e mette il pallone a disposizione di Sanchez: il cileno, da posizione defilata, fulmina Courtois con un destro terrificante e firma l’1-0. L’Atletico accusa il colpo, il Barcellona alza il ritmo per cercare il raddoppio e chiudere i conti. La prodezza di Sanchez, però, rimane l’unica vera conclusione nel primo tempo spigoloso. I contrasti duri abbondano, i cartellini gialli fioccano. L’intervallo consente a Simeone di riordinare le idee e, all’inizio della ripresa, in campo scende un altro Atletico. Pronti, via e Villa timbra il palo al 46′. La difesa azulgrana balla, il pareggio colchonero è nell’aria e arriva al 48′. Su corner da destra, Godin salta indisturbato e incorna: 1-1. I 90.000 spettatori del Camp Nou provano a scuotere il Barcellona. L’ingresso di Neymar al 61′ sembra dare nuova linfa ai catalani, che al 63′ trovano la zampata vincente di Messi. L’argentino, poco più che un fantasma per un’ora, insacca da 2 metri: tutto inutile, fuorigioco evidente e l’1-1 resiste. L’Atletico arretra tutto nella propria metà campo e per lunghi tratti rinuncia totalmente alla fase offensiva. Il Barcellona fatica a trovare varchi e cerca di sorprendere Courtois dalla distanza. All’80’ ci prova Dani Alves, il portiere belga è attento e devia. Il bunker di Simeone regge, mentre il forcing dei padroni di casa si va spegnendo. Neymar perde l’ultimo pallone, il triplice fischio dà inizio alla festa dei ‘campeones’.