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Nicola Rizzzoli arbitro si consulta con il guardalinee Gianluca Cariolato (Foto Insidefoto.com)

”Sbaglia di grosso chi pensa che la tecnologia possa un giorno sostituire l’arbitro”. Massimo Busacca ha tranquillizzato così i 61 direttori di gara riuniti a Coverciano per il seminario della Fifa di preparazione al Mondiale 2018.

Da questo gruppo usciranno poi i fischietti che andranno a dirigere fra un anno poco più in Russia, saranno la qualità, l’esperienza, il ranking a determinare la scelta come ha spiegato il designatore Uefa Pierluigi Collina.

A tenere banco però è soprattutto la Var, la cosiddetta moviola in campo, e il suo possibile utilizzo al prossimo Mondiale. Di qui il lavoro di questi giorni con lezioni in aula ed esercitazioni sul campo. ”Sia chiaro, noi lavoriamo per mettere tutti gli arbitri nella condizione di non utilizzare la tecnologia. E comunque, anche dietro il video, sarà sempre una persona che farà delle valutazioni e interverrà solo se il direttore di gara incorrerà in un errore grave e chiaro. Lo strumento aiuterà insomma a fare chiarezza e in un calcio pieno di situazioni difficili sarà un beneficio di cui non potremo non avvalerci” ha aggiunto Collina.

Tra gli obiettivi prioritari debellare sempre più il calcioviolento: ”E’ questo il grande cambiamento che riguarderà il calcio del futuro” ha detto Busacca. Ma oltre ai brutti falli pure i fuorigioco millimetrici, gli interventi da rigore, i falli di mano saranno più che mai valutati, ma i giocatori non dovranno mai fare pressione per chiedere l’impiego della tecnologia, chi lo farà rischierà l’ammonizione come ha sottolineato l’ex fischietto svizzero.

Se la Var sarà introdotta a Russia 2018 la finale mondiale vedrà installate ben 44 telecamere collegate ai monitor visionati da arbitri specializzati, scelti fra chi ha pratica. In questi giorni a Coverciano ce ne son 9 provenienti da vari Paesi.

E altri saranno scelti da chi è in attività: non a caso durante le simulazioni sul campo svolte oggi coi giocatori del vivaio della Fiorentina, si sono alternati davanti ai monitor nei quattro tendoni allestiti sui campi 1 e 2 tutti gli arbitri-top, fra questi l’ungherese Kassai e lo sloveno Skomina il quale ha ammesso ”E’ una grande novità e serve tempo. Di sicuro bisogna dirigere senza pensare che dietro c’è qualcuno che ti giudica”.

E proprio l’aspetto psicologico sarà fondamentale per affrontare questa novità. Ufficialmente la Var ha avuto un utilizzo medio di una volta ogni 8 gare come è stato nel recente Mondiale per club. ”I riscontri sono stati positivi ma ci sono state anche cose che non hanno funzionato – ha ammesso Busacca – Preoccupato? Più di chi starà dietro ai monitor che di chi andrà in campo: bisogna convincersi a prendere le decisioni migliori con la migliore comunicazione. Ci vorrà tempo”. Intanto Busacca ha elogiato gli arbitri italiani e si è dichiarato fiducioso in vista di Juve-Barcellona e Real-Bayern Monaco: ”Come dovranno dirigere gli arbitri preposti? Come stanno facendo adesso perché stanno sbagliando poco o nulla”.

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